Compagnia stabile di teatro a Reggio: la proposta dello storico Franco Arillotta
Musica operettistica e music-hall, da presentare dappertutto: da Vienna a New Orleans. L'idea per mostrare al mondo il talento dei reggini
03 Settembre 2022 - 10:19 | Riceviamo e pubblichiamo
“Applausi! Applausi scroscianti all’iniziativa presa dalla Vicepresidente della Giunta regionale calabrese, nonché Assessore regionale alla Cultura, prof.ssa Giusy Princi, di riunire attorno ad un tavolo tutte le espressioni della realtà artistica e musicale reggina, per promuovere una manifestazione lirica in città, con l’esecuzione dell’opera ‘Adriana Lecouvreur’ di Francesco Cilea.
Applausi prolungati, perché, al di là del pur eccezionale evento che si intende raggiungere, questo potrebbe essere il primo passo per dare corpo un grande sogno: un sogno nato quando, con la carissima Pina Lupoi, andavamo a scuola di pianoforte dalla eccelsa maestra Bice Neglia.
Reggio Calabria è una città particolarmente vocata alla Musica: ha un ottimo Conservatorio, una seria cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti, conta di un Gruppo Corale più che affermato, può disporre di qualificate scuole di ballo. Tutto questo patrimonio artistico si potrebbe trasformare in una «Compagnia Stabile Città di Reggio Calabria», alla quale affidare l’incarico di portare il buon nome della nostra Città in tutto il mondo.
E mi permetto anche di suggerire sommessamente il suo repertorio di base: musica operettistica e i music-hall, da presentare dappertutto: da Vienna a New Orleans.
Certo, ci vorrà qualcuno che abbia molto carisma, che sappia amalgamare, coagulare, smussare, contemperare. E Giusy Princi (la Vicepresidente, sempre più preciso punto di riferimento per la Cultura Calabrese, mi perdonerà la confidenza presami) è proprio la persona giusta per interpretare pure questo ruolo.
Il traguardo è costituito anche dalla possibilità che si darebbe a decine e decine di nostri giovani cantanti, musicisti, scenografi, pittori, ballerini e ballerine, di dare un senso alla loro passione, alla loro preparazione, al loro futuro.
Nonché di esaltare uno dei lati più suggestivi del carattere dei Reggini: l’amore sconfinato, quasi viscerale, e da troppo tempo conculcato, per la Musica, la grande Musica.
Francesco Arillotta