Come i conti deposito possono migliorare la tua salute finanziaria
Come migliorare la salute finanziaria con i conti deposito. Pianificare il futuro con attenzione alle spese correnti e all'accumulo di capitale
21 Dicembre 2024 - 07:59 | di Redazione
Il miglioramento della propria salute finanziaria è un traguardo che idealmente è – o dovrebbe essere – ricercato da tutti i nuclei familiari. Una buona salute finanziaria, infatti, indica la capacità di una persona o di una famiglia di gestire in modo adeguato e oculato le proprie entrate e le proprie uscite.
Non si tratta di un obiettivo sempre facilmente realizzabile, ma esistono diverse strategie che possono semplificare il compito, aiutando le persone a pianificare finanziariamente il proprio futuro.
Gestione del risparmio: attenzione alle spese correnti e accumulo di capitale
Sicuramente, per migliorare il livello di salute finanziaria è importante, tra le altre cose, saper gestire al meglio il risparmio, cosa che può essere attuata sia gestendo con attenzione le spese correnti, sia destinando una parte delle entrate fisse all’accumulo di capitale che potrà tornare utile in futuro,nel medio-lungo termine (per esempio creando una sorta di “fondo di emergenza”).
Uno degli strumenti che si possono utilizzare per quest’ultimo scopo è il conto deposito, un prodotto bancario che rientra nella categoria degli strumenti finanziari di risparmio e investimento. Cerchiamo quindi di conoscere più da vicino questo strumento
Cos’è un conto deposito?
Un conto deposito è uno strumento finanziario offerto dalle banche destinato essenzialmente al risparmio e che può entrare a far parte di un portafoglio di investimento diversificato.
Il conto deposito, da non confondersi con il più noto conto corrente, è una forma particolare di conto bancario nel quale il titolare deposita somme più o meno consistenti con l’obiettivo di aumentare il capitale di partenza. La sua operatività è limitata: di fatto le uniche operazioni possibili sono i versamenti e i prelievi.
Peculiarità dei conti deposito è quella di offrire un tasso di interesse attivo più o meno elevato.
La richiesta di questo tipo di prodotto è aumentata considerevolmente negli ultimi anni poiché è ritenuto uno strumento sicuro che può garantire un certo rendimento.
Perché il conto deposito è considerato un prodotto sicuro?
Il conto deposito è considerato sicuro poiché il suo profilo di rischio è piuttosto basso: la stragrande maggioranza delle banche operanti in Italia, infatti, aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che garantisce i clienti per le disponibilità accreditate sul conto fino a 100.000 euro, una cifra sicuramente rilevante.
Il rendimento dei conti deposito
Il rendimento dei conti deposito è assicurato dall’applicazione di un tasso di interesse attivo che può essere più o meno elevato a seconda del prodotto offerto e a seconda della banca; ogni istituto ha infatti le sue specifiche proposte.
Si distinguono due macrocategorie di conti deposito: vincolati e non vincolati (liberi).
Nel primo caso le somme depositate non potranno essere prelevate prima di una determinata scadenza (per esempio 3, 6, 12, 24 mesi ecc.); spesso – ma non sempre è così – più lunga è la durata del vincolo temporale, più elevato è il tasso di interesse. Se non si rispetta il vincolo la banca può addebitare una penale e/o ridurre il tasso attivo.
Nel secondo caso le somme depositate possono essere movimentate liberamente senza addebito di penali; esistono conti deposito liberi che offrono lo stesso tasso di interesse, anche se si effettuano prelievi, e altri in cui si effettuano riduzioni del tasso nel caso di prelievi prima di un certo periodo, ma non vengono comunque mai addebitate penali.
Le spese dei conti deposito
I conti deposito sono prodotti bancari “zero spese”; essi infatti non prevedono spese di apertura, di gestione, di rendicontazione o di chiusura. Può essere contemplata, come accennato, una penale nel caso di depositi vincolati.
Si deve però precisare che sugli interessi attivi che maturano sul conto è dovuta la ritenuta fiscale del 26%; quindi un tasso lordo del 4% corrisponde a un tasso netto del 2,96%. È contemplata altresì un’imposta di bollo proporzionale alla giacenza a una determinata data e che corrisponde al 2 per mille della somma che è stata depositata.