“A Ciambra”, in Calabria Jonas Carpignano, regista candidato all’Oscar
28 Ottobre 2017 - 17:52 | di Vincenzo Comi
“Jonas ci ha restituito l’esatta foto, quanto mai realistica, di uno spaccato di vita che può accadere nella Ciambra così come in ogni periferia del mondo”: così Marcello Manna alla presentazione al pubblico del film candidato dall’Italia agli Oscar 2018 che il comune di Rende ha organizzato ieri pomeriggio al cinema Garden.
Alla presenza dell’autore nato a New York, ma emigrato ormai da sette anni a Gioia Tauro, un nutrito pubblico ha assistito alla proiezione de “A Ciambra” e partecipato con molto calore al dibattito con il regista.
L’assessora all’inclusione sociale Marina Pasqua ha voluto sottolineare l’importanza dell’evento da un punto di vista socio-culturale: “Avere strutturato questa serata prima ancora che il film fosse candidato dall’Italia agli Oscar vi fa capire come già ci fossimo prefigurati quanto questa pellicola sia necessaria al dialogo e alla riflessione su temi quali l’interculturalità e l’identità.”
Dopo i complimenti al regista da parte di Eugenio Attanasio, nella doppia veste di componete della Cineteca Calabria e del Premio “Mario Gallo”, il presidente della Calabria Film Commission Pino Citrigno ha sottolineato l’impegno da parte dell’ente per la realizzazione e la diffusione del film.
L’assessora alla cultura Marta Petrusewicz ha voluto condividere con la sala i ricordi che, sin da prima che Carpignano nascesse, la legano al regista: “Credo che, da ragazzino, Jonas desse per scontata l’armonia razziale della sua famiglia e della scuola, senza rendersi conto quanta fatica costasse. Così crebbe non “mulatto”, ma nero e bianco, non italo-americano, ma italiano e americano.”. Ed il giovane cineasta non ha nascosto, a sua volta, l’affetto per chi l’ha visto crescere ed affermarsi. Lo stesso sincero affetto che, paziente, ha mostrato nel corso della serata al pubblico, a chiunque gli chiedesse una foto.
Tale intatta genuinità è trasparsa anche durante il dibattito dopo la proiezione dove il regista ha tenuto a sottolineare la consapevolezza del suo non poter appartenere completamente al mondo che la storia narra, né di poter sapere quale futuro attenda il protagonista della pellicola: “Ho ricostruito -ha affermato Carpignano- la realtà inserendo comunque alcuni elementi narrativi, ma se mi chiedete quale sarà il futuro di Pio non posso rispondervi: posso solo raccontarvene il passato e il presente.”