Reggio indietro di 20 anni. Senza centri diurni e servizi sociali per minori

Reggio Calabria torna indietro di 20 anni. Non esistono più servizi sociali per minori in città. Tutto per colpa del nuovo regolamento regionale

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“La cosa assurda è che nessuno si è fatto ancora sentire. Nessun politico ha ancora alzato il telefono”.

Come annunciato già ieri su queste pagine, oggi oltre 130 bambini della nostra città non possono più usufruire dei servizi sociali erogati dai quattro centri diurni ‘Il Girasole‘, ‘Lilliput‘, ‘Solaris‘ e ‘Skinner‘.

Per colpa di un nuovo regolamento regionale, impostato dagli uffici della Cittadella, i tanti bambini non potranno più frequentare i centri diurni. Con gravi conseguenze per decine e decine di famiglie.

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Il regolamento, tanto criticato dalle stesse famiglie e dalle cooperative sociali che gestiscono i centri, oltre a prevedere parametri di grandezza dei locali che mettono in difficoltà le cooperative rispetto alle attuali condizioni, esclude di fatto alcune figure professionali necessarie come l’animatore, il responsabile delle attività artistico creative e l’assistente educativo, completamente eliminato. Il regolamento prevede invece una nuova figura in sostituzione come quella dell’O.s.s. che però è un ruolo prettamente sanitario.

Rosanna Scopelliti, che da 22 anni gestisce il centro educativo ‘Lilliput‘ di Croce Valanidi, ai nostri microfoni spiega:

“E’ stato tristissimo salutare i bambini e le famiglie. I genitori erano sconcertati e demoralizzati perchè fino all’ultimo speravano che la struttura non chiudesse. Noi operatori abbiamo perso il posto di lavoro e ci è dispiaciuto molto non vedere nessuna forza politica vicina. Nemmeno un saluto ed un ringraziamento per i servizi erogati per 22 anni”.

Dopo 22 anni di attività la Regione Calabria saluta e non ringrazia.

“Avevamo 25 bambini che frequentavano con gioia il nostro centro diventato per loro una seconda casa ed una seconda famiglia – spiega Rosanna Iacopino – Abbiamo intrapreso un percorso di dignità, per le famiglie e per i bambini. Ma anche per le tante figure professionali che ci lavorano”.

Per i responsabili della struttura il regolamento non è attuabile perchè prevede figure che peggiorano i servizi ed impone spazi che non riusciamo a rispettare.

“Qualcuno dice che non ci siamo voluti accreditare ma il nuovo regolamento non fa altro che peggiorare il sistema dei servizi ai minori. I bambini vengono al primo posto e non possiamo permetterci di peggiorare il servizio. Lavoriamo in una zona, quella di Croce Valanidi, in cui non c’è davvero nulla. Adesso le famiglie non sanno più a chi rivolgersi. Oggi si azzera tutto e si torna indietro di oltre 20 anni”.

Rosanna ha il fiatone. Mentre parla ai nostri microfoni, sta raccogliendo tutto il materiale per sgomberare i locali in affitto.

“Dobbiamo togliere i mobili e liberare i locali perchè eravamo in affitto – conclude Iacopino – E’ un momento davvero triste”.