Chiusura case di riposo ed RSA, Cisl: ‘Assenza di una politica su sanità e assistenza territoriale’
"Costituire un tavolo di confronto istituzionale competente. È un impegno di civiltà, di maturità istituzionale" la nota dei Pensionati Cisl
14 Luglio 2024 - 17:11 | Comunicato
Quello che segue è il comunicato stampa a firma di Arcangelo Carbone, Segretario Generale Pensionati Cisl, e Romolo Piscioneri Segretario Generale Cisl.
“Il continuo taglio alla sanità territoriale comporta per gli anziani fragili enormi difficoltà, da gestire in un ambito ristretto di possibilità di scelta rispetto la presenza delle poche case di riposo, costrette a chiudere per la mancanza di risorse o le RSA, alle prese con il giusto mantenimento del livello di qualità del servizio. Siamo in assenza di un’equilibrata politica sulla sanità e assistenza territoriale, lontana dalle vere esigenze delle famiglie costrette a sopportare grandi disagi per mancanza di scelte oculate e condivise con chi le difficoltà li vive ogni giorno”.
Prosegue la nota:
“È ciò che accade alla casa di riposo Don Orione di Reggio Calabria, gestita dall’opera Antoniana delle Calabrie, che annuncia la chiusura entro la fine del 2024, proprio per la mancanza di risorse e la lentezza accumulatasi durante l’iter di accreditamento al sistema sanitario pubblico come Rsa. Le lungaggini delle procedure previste, senza successo, dopo circa tre anni dell’avvio, hanno portato alla rinuncia e il ritiro della richiesta, con la conseguente decisione di chiusura dettata dall’emergenza finanziaria imperante. Si giunge così alla mortificazione delle ventiquattro persone anziane con enormi disagi, costrette a trovarsi una ricollocazione, alle difficoltà per le famiglie gettate nello sgomento e alla tribolazione per i diciannove dipendenti che perdono il posto di lavoro”.
Conclude la nota dei Pensionati Cisl:
“Di fronte a simili emergenze non possiamo che invocare la costituzione di un tavolo di confronto istituzionale competente, da impegnare verso un approfondimento specifico, con l’intento di elaborare delle proposte risolutive e i passi necessari per giungere in tempi ravvicinati al superamento del pericolo chiusura, di questa struttura, che offre servizi degni di considerazione da oltre quarant’anni. È un impegno di civiltà, di maturità istituzionale, di consapevolezza che il disagio, questa forma di disagio, non può mai essere sottovalutato, visti gli effetti immediati e negativi sia per la persona anziana sia per la famiglia e la comunità. Serve assunzione di responsabilità e atti concreti volti alla risoluzione di queste enormi difficoltà”.