Change.org lancia la petizione “No alla centrale di carbone di Saline Joniche”
14 Ottobre 2016 - 11:09 | di Redazione
Anche Change.org si batte per il No alla centrale di carbone di Saline Joniche.
Dopo la scalata alla torre degli impianti da parte degli attivisti di Greeenpeace, stavolta tocca a Change.org impedire la realizzazione di una centrale a carbone,altamente pericolosa per l’ambiente.
Il progetto di una centrale a carbone a Saline Joniche risale al 2008, quando la S.E.I. S.p.A. – un consorzio che aveva come azionista principale l’elvetica Repower – chiese l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di una centrale termoelettrica di 1320 megawatt, convertendo gli spazi e le strutture in rovina dell’ex Liquichimica. Da allora ad oggi i comitati e le associazioni locali, nonché Greenpeace, Legambiente e WWF, hanno condotto una battaglia legale terminata quest’anno con una sentenza del Consiglio di Stato che – ribaltando un pronunciamento del TAR del Lazio – dà il via libera alla realizzazione della centrale, dopo aver accolto il ricorso avanzato dalla Sei (la multinazionale svizzera che intende realizzare la megaopera sul litorale jonico reggino) e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dando nuovamente il via libera alle autorizzazioni per la costruzione dell’impianto. Per bloccare qualsiasi ipotesi di nuovi investimenti e di nuovi impianti serve una data certa per l’uscita dell’Italia dal carbone ed è ciò che chiediamo al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Le centrali a carbone emettono sostanze pericolosissime in grado di minacciare la salute. Inoltre, è dimostrato altrettanto bene come l’inquinamento atmosferico non sia un problema solo locale, ma in grado di diffondersi su aree molto più ampie e come alcuni contaminanti resistano nel tempo per un periodo molto lungo.
Dalle ciminiere delle centrali a carbone escono le più svariate sostanze tossiche: metalli pesanti come arsenico e mercurio, polveri sottili e ultrasottili, anidride solforosa e biossido di azoto, per citarne solo qualcuno.
Oggi questo combustibile, contribuisce per una quota modesta della produzione elettrica nazionale e potrà essere facilmente rimpiazzato, nei prossimi anni, dalle energie rinnovabili, il cui costo è in costante discesa e le cui tecnologie sono mature e affidabili.
In Europa il Belgio, le tre Repubbliche Baltiche e altri Paesi ancora hanno già chiuso tutte le centrali a carbone; il Portogallo lo farà entro il 2020; Regno Unito, Finlandia e Austria entro il 2025; i Paesi Bassi entro il 2030.
FIRMA LA PETIZIONE: https://www.change.org/p/matteo-renzi-no-alla-centrale-a-carbone-di-saline-joniche?recruiter=291960669&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_facebook_responsive&utm_term=des-lg-no_src-no_msg