Centro sportivo S. Agata: decisione presa, la Fenice Amaranto è fuori. E ora?

E' bene precisare che l'attuale questione non riguarda l'aspetto economico


Si è aspettato l’ultimo giorno, come spesso accade anche per altre questioni che non siano calcistiche, per discutere e provare a trovare una soluzione, almeno da una parte. Ma i funzionari della Città Metropolitana si sono presentati al centro sportivo S. Agata con le idee già molto chiare. In termini di legge non è più possibile prorogare una concessione demaniale provvisoria dopo averlo fatto per due volte e quindi l’unica strada percorribile è stata quella comunicata a La Fenice Amaranto: “Liberate la struttura nel giro di qualche giorno“. Si avrà giusto il tempo di completare gli allenamenti che porteranno all’ultima sfida dell’anno contro la Nuova Igea Virtus, poi bisognerà sgomberare.

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E’ bene precisare, vista la confusione che si è creata tra i tifosi, che al momento non è una questione di soldi, semplicemente dell’applicazione rigida di una legge che non consente di andare oltre in attesa del bando. E’ altrettanto vero che il Dg Ballarino in occasione dell’ultima conferenza stampa ha parlato di costi esagerati nella gestione della struttura oltre che di un impianto che necessita di interventi considerevoli soprattutto sul rifacimento dei campi. Ma ha anche dichiarato di partecipare al bando. Nel frattempo sperava di ottenere un prolungamento che invece non è arrivato e dopo aver incassato il colpo, da quello che ci risulta, ci si è attivati alla ricerca di soluzioni alternative. E se per trovare un campo di allenamento potrebbe essere complicato ma non impossibile, la parte più difficile da gestire sarà quella delle collocazione di tutti quei giovani atleti già sistemati in foresteria. Un disagio notevole che creerà parecchie difficoltà sul piano organizzativo, probabilmente attenuato solo dalle concomitante festività natalizie che consentiranno alla società amaranto di avere qualche giorno in più a disposizione.