Centro sociale di Sbarre, gli anziani furibondi: ‘Vogliamo fatti, non illusioni. Vergogna’

"È inconcepibile che, dopo vent’anni di dedizione e partecipazione attiva, questi anziani vengano trattati con tale disprezzo e indifferenza", ha aggiunto il consigliere comunale Mario Cardia

centro sociale sbarre

Continua a essere un rebus irrisolvibile la vicenda del centro sociale di Sbarre. Da mesi ormai, decine di anziani attendono di poter rientrare nella sede che per tanti anni li ha accolti, offrendo un fondamentale presidio di socialità e convivialità.

Nella giornata odierna, l’ennesima protesta degli anziani, i quali in questi mesi hanno atteso invano, ricevendo solo promesse dall’amministrazione comunale.

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La responsabile del centro Annamaria Tripodi ha affermato: “Non hanno capito che gli anziani sono il cuore della città. Ci hanno chiuso il centro sociale senza dirci nulla. Abbiamo fatto 5 commissioni dove tutti dicevano che ci sarebbe stato consegnato. Cinque giorni fa passo e vedo che l’ufficio anagrafe è stato aperto, ma la nostra sede no”, evidenzia Tripodi.

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Stamattina presenti fuori dal centro decine di anziani, le loro dirette testimonianze importanti per capire il disagio vissuto.

“Chiediamo di tornare a giocare a carte, siamo segregati dentro, sul divano, da 9 mesi, i miei figli non mi fanno uscire e io non ho altri svaghi”, afferma uno di loro.

“A chi dobbiamo rivolgerci per risolvere il nostro problema? Unica stanza rimasta da ristrutturare è la nostra. Chiediamo fatti e non illusioni, è una vergogna”, sospirano con amarezza altri anziani.

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Sul posto, ancora una volta, il consigliere comunale di opposizione Mario Cardia. L’esponente della Lega in diverse circostanze è intervenuto sulla vicenda, chiedendo all’amministrazione comunale un sussulto rispetto al centro sociale di Sbarre.

Appello rinnovato anche questa mattina.

“Non si può che provare rabbia e vergogna, perché questo centro non è da considerarsi solo un edificio, ma il cuore pulsante della comunità locale, un luogo di valore inestimabile per la socializzazione e il supporto agli anziani che vi partecipano attivamente. Queste persone non sono meri oggetti da spostare, ma individui, a cui si deve rispetto e considerazione.

È inconcepibile che, dopo vent’anni di dedizione e partecipazione attiva, questi anziani vengano trattati con tale disprezzo e indifferenza. Chiedo, quindi, con forza che venga ripristinata la piena operatività del Centro Sociale e che vengano prese tutte le misure necessarie per garantire agli anziani il diritto di continuare a usufruire dei servizi che il centro offre”, le parole di Cardia.

La speranza è che dopo l’ennesima manifestazione degli anziani del centro sociale, l’amministrazione comunale risolva in tempi brevi una vicenda sempre più triste e sconfortante.

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