Caso Hospice, Movimento Nazionale risponde alla Dieni: ‘Non sa di cosa parla’

Al di là delle polemiche politiche e di quelle che sono le normali contrapposizioni dialettiche tra le varie parti, invitiamo tutti a trovare l’unica soluzione possibile


Leggendo l’articolo dell’onorevole Dieni, appare subito chiaro che lei disconosca la vicenda Hospice e i veri motivi di questa crisi annunciata, ma soprattutto si palesa la sua lacunosa informazione su quelli che sono i servizi resi dalla struttura Hospice. Ella sostiene che la crisi sia dovuta alla mala gestio da parte della Fondazione e che a fronte di un finanziamento di 1,6 milioni di euro non sia riuscita a gestire i pochi posti letto di cui dispone l’Hospice.

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E qui si ha la prima dimostrazione che la Dieni non sappia di cosa parla, infatti le cure palliative erogate dall’Hospice non coinvolgono solamente i 10 pazienti ricoverati nella struttura ma anche quelli del day hospice, quelli dell’ambulatorio e soprattutto i 30/40 pazienti seguiti al proprio domicilio. Inoltre la disinformata Deputata 5 stelle, calca la mano avventurandosi in dichiarazioni che anche quando rispondessero al vero non sarebbero certamente suffragate dalla certezza delle supposizioni da lei asserite.

Entrando nel dettaglio La giovane Parlamentare sostiene che negli ultimi anni sono stati assunti troppi soggetti con ruoli amministrativi ed economici. Ma questo non solo non risulta vero ma addirittura se si entra nello specifico del personale si è costretti a registrare una carenza addirittura quasi in ogni settore proprio per la particolare tipologia di servizio che offre una struttura come l’Hospice di Reggio Calabria. Per concludere il suo comunicato di circostanza, la Dieni sostiene che vista la mancanza di trasparenza dal punto di vista contabile, la Fondazione “Via delle Stelle” non avrebbe più le carte in regola per gestire questo servizio, auspicando come segno di discontinuità rispetto al passato, l’affidamento della gestione direttamente all’ASP di Reggio.

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Ipotesi che oggi viene paventata anche dagli stessi Commissari dell’Azienda Sanitaria e che invece noi Sovranisti scongiuriamo per una serie di motivi. Quanto al rilievo che la Fondazione abbia mancato di trasparenza – noi al contrario abbiamo memoria che negli anni passati i bilanci siano stati addirittura pubblicati su un magazine – resta il fatto che comunque il controllo dei bilanci, la verifica dei requisiti e l’appropriatezza delle prestazioni siano di competenza dell’ASP e che in occasione dei sistematici ed obbligatori controlli si possa intervenire per tempo per le eventuali correzioni del caso, al pari di qualsiasi altra struttura Sanitaria privata, della città, convenzionata con il Sistema Sanitario Regionale.

Per concludere sarebbe bene che l’onorevole Dieni comprendesse a fondo il perché dell’amore di una intera città verso questo tipo di Struttura, in un periodo come questo dove i servizi sanitari Reggini e Calabresi sono tra i piu’ odiati del Bel Paese, al contrario il nostro Hospice, tra i migliori d’Italia, riesce ad offrire prestazioni straordinarie, nonostante tutto, grazie alla qualità, alla eccezionale qualità della preparazione di ogni singolo operatore, sia esso medico, infermiere professionale, oss, psicologo, assistente sociale ma anche cuoco, inserviente o centralinista e tutto questo perché ciascuno di loro ha seguito corsi di specializzazione mirati solo a questo tipo di servizio, il sereno ed indolore  accompagnamento del paziente terminale al fine vita e l’amorevole conforto dei familiari nell’affrontare la loro perdita.

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Al di là delle polemiche politiche e di quelle che sono le normali contrapposizioni dialettiche tra le varie parti, invitiamo tutti ad una riflessione tecnica, giuridica ma anche sentimentale di questa triste vicenda e a fare quindi di tutto per trovare l’unica soluzione possibile affinchè si confermi il raggiungimento dell’altissima qualità del servizio offerto dal nostro Hospice che grazie a quel personale e solo a quello, si fregia del titolo di far parte dei LEA della Sanità Reggina.