Caso Decaro, Arena: ‘Quel PD, che oggi grida allo scandalo, diede via alla distruzione di Reggio’

Per l'ex sindaco i fatti sono gli stessi ma le difese differenti: 'Mai nessuno mi ha chiesto scusa. Nel 2011 in favore mio e della mia città non ci fu alcuna levata di scudi'

Demetrio Arena

Caso Decaro, l’ex sindaco Demetrio Arena dalle pagine de ‘Il Tempo‘ interviene sulla nomina di una commissione di accesso per lo scioglimento del comune barese. A distanza di anni, l’ex amministratore reggino ritorna sulle ben note vicende che causarono l’interruzione del suo mandato dopo poco più di anno dall’insediamento.

“Nel 2011 a Reggio Calabria la situazione era incandescente, con la città dilaniata da un violento attacco politico posto in essere dalla sinistra, all’indomani dell’elezione plebiscitaria dell’ex sindaco Giuseppe Scopelliti a governatore della Calabria. Il Pd speculava sulla crisi finanziaria del Comune, la stessa situazione di quasi tutti gli enti d’Italia. Contestualmente, ci fu un’operazione su presunte infiltrazioni mafiose nella gestione di una società mista che si occupava delle manutenzioni. Il Partito Democratico alimentò una gogna mediatica senza precedenti e alcuni suoi parlamentari presentarono un’interrogazione parlamentare al premier e all’allora ministro dell’Intemo, sollecitando l’invio di una Commissione d’Accesso. Fu l’inizio di tutto. La sinistra, quindi, a quel tempo fece pressione per un’iniziativa del ministero dell’Interno. La sinistra diede l’impulso decisivo allo scioglimento. I commissari inviati dal Ministero stilarono una relazione piena zeppa di errori e con particolari omissioni. Risultato? Dopo soli 17 mesi dall’insediamento, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria fu mandata a casa, senza che nessun componente dell’esecutivo fosse inquisito o indagato. Il Comune venne sciolto secondo il principio di contiguità mafiosa, un provvedimento che Cancellieri definì preventivo e non sanzionatorio”.

La sinistra di oggi invece fa quadrato attorno a Decaro:

“Comprensibile ma incoerente. Quel Pd che oggi parla della situazione di Bari gridando allo scandalo e definendolo un chiaro attacco politico, è il partito che diede il via alla distruzione di Reggio Calabria. Eppure, in tutti questi anni, la sinistra non ha mai analizzato seriamente i danni irreparabili che lo scioglimento di un Comune provoca ai cittadini. Personalmente, sono umanamente solidale nei confronti di Decaro, seppur contestandogli che, da presidente dell’Anci non abbia mai affrontato seriamente le falle di una legge folle. Purtroppo, come spesso accade, i problemi seri diventano tali solo quando li vivi sulla tua pelle. Sicuramente, in favore mio e della mia città non ci fu alcuna levata di scudi. Ero un professionista prestato alla politica e gli attacchi furono infiniti e di ogni tipo, scorretti e feroci. All’epoca esponenti del Pd si volsero alla Procura della Repubblica contestando la correttezza del mio operato riguardo il bilancio del Comune di Reggio Calabria. Dopo ben 12 anni, lo scorso dicembre, il Gup ha deciso di prosciogliermi perché ‘il fatto non sussiste’. Per intenderci, non ho neanche dovuto subire un processo”.

Qualcuno le ha mai chiesto scusa?

“Mai, nessuno, nonostante la mia vita e quella dei miei familiari sia stata totalmente stravolta. Proprio come Reggio Calabria, che si lecca ancora le ferite causate da questo provvedimento scellerato”.

L’ex sindaco Arena conclude infine con una riflessione sull’attuale legge per lo scioglimento degli enti locali in seguito a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso:

“Non è possibile decretare lo scioglimento di un Comune solo su sospetti e a scopo preventivo. Qualora dovesse succedere a Bari, cosa che spero non accada, non avverrà sicuramente a causa della famosa foto con i parenti del presunto boss, che ormai viene utilizzata solo per distogliere l’attenzione dal cuore del problema. Vorrei fare riflettere su un altro esempio. Qualche anno fa, Roma era devastata da inchieste molto gravi con possibili infiltrazioni mafiose per le quali si ipotizzava addirittura lo scioglimento del Comune. Si può immaginare, anche a livello mondiale, cosa sarebbe successo se il Governo dell’epoca avesse deciso per questo provvedimento? Ma auguro che l’esecutivo Meloni modifichi in tempi brevi questa legge obbrobriosa. Ha il coraggio e l’autorevolezza per ripristinare lo Stato di diritto”.