Reggio, Versace lascia Azione. La lettera a Carlo Calenda: ‘Traditi dal protagonismo’
Per Versace il progetto politico si è 'snaturato': "Un solo contenitore utile a preservare qualche posto al sole ai prediletti Dirigenti Nazionali"
16 Luglio 2024 - 09:34 | di Redazione
Carmelo Versace dice addio ad Azione. In una lunga lettera indirizzata al segretario Calenda spiega le motivazioni che portano all’abbandono del percorso politico intrapreso dal consigliere metropolitano, nonchè vice sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
“Caro Segretario,
è con grande rammarico che ti comunico la mia travagliata e pur ponderata decisione di lasciare il progetto politico di Azione che via via, gradatamente, ha perso la centralità degli obiettivi prefissati finendo così, purtroppo, per esser definitivamente snaturato rispetto a quando abbiamo iniziato a condividerlo. Si, snaturato! Si era partiti con l’idea pragmatica, quella del “fare”, cercando di costruire una nuova classe di amministratori ed in questo ci siamo sentiti parte attiva, abbiamo lavorato per poi sentire il peso dell’abbandono verso chi intensamente aveva creduto nel progetto.Abbiamo osservato con rammarico alla solita costruzione di facciata come sola espressione politica senza poter d’altro canto offrire a coloro che lo richiedevano ed avevano colto in questo progetto, un collante reale con le diverse specificità territoriali. Così facendo si è creato un solo contenitore utile a preservare qualche posto al sole ai prediletti Dirigenti Nazionali, mentre fuori da questo cerchio si rimaneva in attesa e nella speranza che da qualche parte si iniziasse a parlare di programmi, di fare delle cose che rendessero partecipi i territori. Ma no !
Ci siamo accodati a chi insegue il campo largo, facendo anche leva e strumentalizzando i diritti civili con il ritorno di un fantomatico nuovo ”fascismo”. Si era intrapresa la strategia del “Terzo Polo” in cui ho fermamente creduto ritenendo fosse la via da perseguire che avrebbe dovuto esaltare il progetto, rispetto alle leadership e ai bisogni puramente elettorali che, come si sa, hanno corto respiro. Ritenevo che il Terzo Polo avrebbe rappresentato un’alternativa tale da poter assorbire idee liberali e democratiche e quindi parlare ad una platea più ampia, onnicomprensiva di valori ed idee. Allargando nel tempo il suo raggio di azione.
Ahimè, anche questa volta siamo stati invece traditi dal protagonismo, dal personalismo, dalla visione troppo nominalista, esclusivista e minimalista di quello che può definirsi utile cartello elettorale finalizzato a……….pochissimo. Troppo riduttivo!
La sua durata era scritta nell’agire troppo personale con la costruzione di uno staff blasonato senza offrire alla gente ed alla vita amministrativa, sociale , culturale, pubblica, una percezione diretta e collimante con le ragioni politiche, che ogni regione al proprio interno avrebbe potuto e dovuto sviluppare ed esprimere con una visione che invece si è manifestata per quello che è stata!
No, non è ciò che immaginavo! Per questo e per la mancanza di una chiara linea politica rimetto l’incarico di Tesoriere Regionale del partito, mi dimetto dalla Direzione Nazionale, augurando buon lavoro a te e agli amici che ho conosciuto”.