Beni confiscati alle mafie: Princi elogia l’esperimento del canile di Sant’Ilario

Nel canile, che ospita 300 animali, sono attivi tirocini di inclusione sociale di cui fanno parte tre detenuti: un minore e due adulti

Canile Sant'ilario

“Si è concretizzato un esempio virtuoso che combina legalità e riduzione della disoccupazione. Emigrazione e Criminalità rappresentano infatti alcune delle principali piaghe sociali della Calabria… e Sant’Ilario dello Ionio è riuscita in un sol gesto a contrastare entrambe, con un’azione che potrebbe fungere da modello per tante altre realtà della nostra Regione”.

Lo ha detto il Vicepresidente della Giunta regionale, Giusi Princi, a margine della visita istituzionale presso il canile che ricade sul territorio del Comune di Sant’Ilario, nel cuore della Locride, posto sotto sequestro nel 2020 dal Tribunale di Locri – Ufficio del GIP, e che ha ormai letteralmente cambiato regime.

Il Vicepresidente ha voluto quindi toccare con mano l’evoluzione del progetto per il quale ha messo in rete diversi attori. Da due mesi, infatti, sotto la gestione dell’Amministratore giudiziario, Alessandro Calabrò, il canile ospita tre tirocini di inclusione sociale attivati nell’ambito del PON Legalità. Protagonisti del progetto sono detenuti presi in carico dai servizi regionali del Ministero della Giustizia; un minore seguito dal Centro di Giustizia Minorile e due adulti presi in carico dall’Ufficio Esecuzioni penali esterne.

Dalla visita istituzionale del Vicepresidente è nato un momento di confronto tra i vari attori che hanno consentito la realizzazione di tutto questo: il Sindaco di Sant’Ilario dello Ionio, Giuseppe Monteleone, il Procuratore della Repubblica uscente di Locri, Luigi D’Alessio, il nuovo Procuratore, Giuseppe Casciaro, e il Sostituto Procuratore, Marzia Currao, per l’ASP di Reggio Calabria, Massimo Gurnari, per l’Ufficio interdistrettuale esecuzioni penali esterne di Catanzaro i funzionari Salvatore Caserta e Rossella Lo Prete, per il Ministero del Lavoro lo staff impegnato nella creazione della rete regionale dei servizi per il lavoro di ANPAL SERVIZI, gli enti partner nell’ambito dei progetti PON Legalità EITD, ISTEFORM, Opera Don Calabria e Fare Impresa, nonché i rappresentanti dell’associazione animalista UGDA, impegnati in attività di volontariato all’interno del canile e grazie alla cui denuncia partirono a suo tempo le indagini che hanno consentito di ridare dignità alla struttura.

“Oltre alla bontà del progetto in generale e la grande valenza morale intrinseca – ha affermato una piacevolmente sorpresa Giusi Princi – ho potuto apprezzare le buone condizioni in cui i nostri quasi 300 amici a quattro zampe sono ospitati dalla struttura, e la grande passione che aleggia su questo luogo. Ho avuto modo di constatare, tra l’altro, che negli ultimi due anni si è riusciti a far adottare ben 150 cani, dimostrazione di lavoro lungimirante verso obiettivi ben precisi.”

Altro elemento emerso nel corso dell’incontro è la costruzione di una stabile rete di collaborazione pubblico-privata. È stata cioè evidenziata dagli intervenuti da un lato la funzione dell’associazionismo quale elemento di sprone e controllo sull’operato delle aziende sul territorio, con particolare riguardo a quelle che svolgono (come nel caso del canile di Sant’Ilario) attività delicate, e dall’altro quella delle imprese ospitanti simili tipologie di tirocini, che per svolgere compiutamente la loro funzione sociale richiedono non solo alta professionalità da parte degli imprenditori ma anche particolare sensibilità. La stessa dimostrata dalla Procura di Locri che, con grande umanità, ha accompagnato sin dall’inizio il percorso di legalità.

L’incontro si è concluso con l’auspicio che la rete dei servizi per il lavoro attivata dalla Regione Calabria possa essere presto rafforzata anche attraverso il coinvolgimento organico di altre imprese gestite da amministrazioni giudiziarie, nonché da attività di formazione dedicata, replicando la positiva esperienza di Sant’Ilario dello Ionio.