A tu per tu con Santo Praticò, l’eccellenza reggina medico dell’Atalanta

L'intervista al professionista reggino in forza alla primavera della gloriosa squadra di calcio bergamasca fucina di grandi talenti


Le professionalità reggine sono in giro per l’Italia ed il mondo, spesso raggiungono vertici dirigenziali e vittorie in qualsivoglia settore vengano impiegate.

CityNow Sport ha intervistato il medico sociale della primavera e responsabile degli infortunati del settore giovanile dell’Atalanta, il dott. Santo Praticò legato a Reggio Calabria ed alla Reggina, andato via dalla stretto ed approdato in Lombardia dove ha iniziato a lavorare e togliersi non poche soddisfazioni recuperando da ogni tipo di infortunio numerosi atleti, il cui è apporto è molto prezioso per le squadre di appartenenza.

Le origini

“Ho iniziato nell’ambito calcistico 10 anni fa con l’Accademia dell’Inter, l’allenatore era Giuseppe Bergomi con cui nel 2008/2009 conquistammo lo scudetto allievi dilettanti. Ho proseguito una carriera caratterizzata da molti trionfi, sono stato nello staff del Sant’Angelo, dell’Inveruno, del Brescia, del Pro Sesto e successivamente chiamato a Bergamo“.

L’Atalanta

“E’ una squadra emergente ma che arriva da un lungo processo di programmazione, ogni anno vengono inserite nello scacchiere dirigenziale e tecnico figure funzionali per crescere costantemente. Sono qui dall’estate del 2018 in qualità di medico sociale della primavera e responsabile degli infortunati del settore giovanile. Abbiamo raggiunto per la prima volta nella storia del club, gli ottavi di finale della Youth League al pari della prima squadra impegnata in Champions. Sono stato chiamato per merito delle competenze, mi è stato detto di applicarmi con gli atleti allo stesso modo dei miei pazienti. Dal vivaio bergamasco hanno iniziato una brillante carriera, giocatori del calibro di Pippo Inzaghi, Bobo Vieri, Riccardo Montolivo. Gli atleti che attualmente seguo, militano quasi tutti nelle rispettive nazionali”.

I segreti del successo

“Per una società sportiva è fondamentale puntare sui giovani e programmare in un tempo ben preciso, mettendo i tasselli giusti nei punti giusti, al momento giusto. Nella riabilitazione sportiva la “natura” fa la differenza, se dovessi assistere Roberto Baggio potrei applicare un certo lavoro utilizzando lo stesso protocollo e metodo, ma la differenza di procedura si sceglie in base al singolo atleta che ne determina la curva di guarigione”.

La Reggina nel cuore

“I colori amaranto sono nel mio cuore, non ho mai smesso di seguire a distanza la Reggina con la quale giocai un campionato Berretti nel 1992. Sono davvero felice per l’entusiasmo che si è ricreato a Reggio Calabria. Il giocatore amaranto Paolo Marchi è seguito a Milano nel percorso di recupero, auguro il meglio alla squadra di mister Toscano”.