Calcio, Capuano mai banale: ‘Meglio giocatori affidabili che forti. E l’orecchino…’

"Quei tre nostri tifosi morti a Potenza mi hanno fatto sentire in colpa. Ho portato io i genitori all’obitorio a riconoscerli"


Una delle poche esperienze negative in panchina di Eziolino Capuano certamente quella di Foggia con il tecnico, uno dei pochi, che ha lasciato senza ripensamenti. Nel corso dell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ne ha spiegato le motivazioni: “Alleno da 34 anni di fila, penso di avere dimostrato che l’uomo supera l’allenatore. Rifarei altre mille volte la scelta di Foggia, ma nell’intervallo dell’ultima partita ho deciso di andare via. L’etica e il comportamento vanno al di sopra di tutto. E non era colpa del presidente Canonico. Se era colpa dei giocatori? Preferisco quelli affidabili a quelli forti, che ti fanno vincere una partita ma poi distruggono la squadra. Sono subentrato e mi sono dovuto adeguare.

I tre tifosi morti

Quei tre nostri tifosi morti a Potenza mi hanno fatto sentire in colpa. Ho portato io i genitori all’obitorio a riconoscerli. Non me la sono sentita di continuare. Ho visto morire tre ragazzi che tifavano per la loro squadra e certi atteggiamenti non mi sono piaciuti“.

L’attesa di una nuova chiamata

“Me lo merito. Chi prende Capuano sa che prende una persona seria. Sono autoritario, i giocatori devono rispondere a città che vivono per loro. Quando indossi una maglia la devi rispettare, non mettere l’orecchino”.