Calcio: ecco perchè ci si può allenare qualche giorno prima del 20 marzo
La lettera inviata dal presidente Ghirelli alle 60 società
12 Marzo 2020 - 11:45 | redazione
E’ stato il presidente Francesco Ghirelli, ad inviare una lettera alle 60 società di Serie C spiegandone il comportamento da adottare nelle prossime settimane. Di seguito il contenuto, con il passaggio in neretto che evidenzia la possibilità di poter anticipare di qualche giorno le sedute di allenamento:
“Cari Presidenti,
la presente per comunicare che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica Covid-19 e dei provvedimenti assunti dal Presidente del Consiglio dei Ministri con DPCM del 08/03/2020 e del 09/03/2020, questa Lega ha raggiunto un accordo con l’Associazione Italiana Calciatori ed ha conseguentemente disposto, per il periodo dal giorno 11 marzo 2020 a tutto il 20 marzo 2020, l’istituzione di una sosta durante la quale non sarà consentita alcuna attività sportiva, anche di allenamento.
Resta comunque ferma, ma soltanto con l’accordo dei calciatori, la possibilità di ridurre la durata della sosta.
Quanto sopra anche per permettere ai tesserati di beneficiare, in detto periodo, delle ferie previste dall’Accordo Collettivo loro applicabile, in ossequio alle disposizioni urgenti emanate dal Governo.
Resta ovviamente inteso che, atteso il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, in tale periodo i tesserati interessati saranno chiamati ad osservare le restrizioni imposte dai predetti DPCM del 08/03/2020 e del 09/03/2020 anche in tema di spostamenti, che prevedono, tra l’altro:
a) di evitare quelli in entrata e in uscita dal luogo di dimora o domicilio nel comune dove ha sede l’attività lavorativa ovvero dal differente luogo dove gli stessi effettivamente abitano, salvo le ipotesi legate a situazioni di necessità o motivi di salute;
b) di rimanere nella propria abitazione, in caso di febbre superiore a 37,5 gradi, limitando al massimo i contatti sociali, nonché di contattare il proprio medico curante;
c) di non uscire dalla propria abitazione per chi è sottoposto alla quarantena o è risultato positivo al virus”.