Calabria, Pietropaolo: ‘Cinque milioni per la transizione digitale delle PMI’

Dalla formazione dei dipendenti all’adozione di soluzioni digitali: un piano completo per potenziare il tessuto imprenditoriale calabrese

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Al dodicesimo piano della Cittadella regionale a Catanzaro, il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Transizione digitale, Filippo Pietropaolo, ha presentato in mattinata l’avviso pubblico per l’assegnazione di voucher alle Piccole e medie imprese a sostegno di progetti volti ad agevolare soluzioni digitali diffuse e trasversali, al fine di aumentarne l’efficienza e la competitività. Presenti all’incontro con la stampa il professor Gianluigi Greco, ordinario di Informatica all’Università della Calabria, il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara e il direttore generale del Dipartimento regionale Transizione digitale, Tommaso Calabrò.

Con questo bando, la cui dotazione complessiva è di 5 milioni di euro, la Regione Calabria ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la competitività delle Pmi presenti sul territorio calabrese. Nel dettaglio le azioni finanziabili sono:

  • l’acquisto di nuove applicazioni integrate per la produttività individuale
  • l’adozione di nuovi sistemi di Digital Commerce & Engagement
  • la migrazione dell’infrastruttura esecutiva di applicazioni aziendali e relativi dati esistenti da server a cloud pubblico
  • l’adozione di sistemi di Cyber Security

Il contributo complessivo massimo riconoscibile alla singola Pmi è calcolato secondo quanto stabilito all’art.5 dell’avviso, entro un massimale: micro impresa – 50.000,00 euro; piccola impresa – 100.000,00 euro; media impresa – 150.000,00 euro. L’avviso è in preinformazione e verrà pubblicato entro il mese di febbraio.

L’avviso pubblico per le PMI

“Questo bando – ha affermato il vicepresidente Pietropaolo – è rivolto alle piccole e medie imprese. Rappresenta un sostegno per acquisire dei software consentendo così di fare un passo in avanti nell’organizzazione della propria attività, migliorando anche la gestione del proprio mercato di riferimento. Fondamentale la collaborazione con Unindustria e con l’Unical. Il professore Greco ci ha molto supportato per la realizzazione di questo bando per il quale sono stati stanziati 5 milioni, ma abbiamo anche indicato nel bando stesso che siamo disponibili, eventualmente, ad incrementare la cifra, in funzione della risposta che avremo da parte delle Pmi. Abbiamo richiesto alle imprese che vorranno partecipare – ha proseguito il vicepresidente – di procedere a una diagnosi digitale della propria attività, seguendo una linea decisa con l’università, indicando i punti di forza e debolezza sempre riguardo alla transizione digitale, per intervenire in modo mirato. Questo passaggio è strategico per le imprese ma anche per noi, per comprendere le aree in cui si riscontrano le debolezze, quelle dove emergono i punti di forza e dove si potrà intervenire grazie al sostegno della Regione e dell’Unical. Solo conoscendo le reali esigenze degli imprenditori potremo favorire uno sviluppo mirato dell’impresa stessa”.

Il professor Gianluigi Greco (Unical) ha sottolineato l’idea alla base del bando:

“Un’importante novità è che questo avviso è creato insieme a chi ne dovrà beneficiare e richiede a mio avviso sensibilità e la capacità anche di mettersi in discussione. Sinceramente ho apprezzato lo sforzo che è stato fatto e la volontà di lavorare assieme da parte di tutti. Qui si è creato un ecosistema che funziona, che inizia a essere visibile a livello nazionale. Dobbiamo riflettere sullo stato in cui ci troviamo, non solo noi in Calabria, ma in Italia. Ci dobbiamo porre la domanda: come siamo come produttori di tecnologie? Il digitale cresce al quattro per cento, l’intelligenza artificiale cresce al cinquanta per cento all’anno, ma di tutto questo, cosa arriva ai consumatori, al vero tessuto produttivo imprenditoriale? Ecco, la riflessione dietro questo bando è che sta arrivando troppo poco. Le nostre PMI sono lontanissime dall’innovazione.
L’idea di questo bando è andare in direzione dei consumatori, cioè di chi deve utilizzare queste tecnologie per migliorare i propri sistemi. Ecco perché è un bando innovativo che abbiamo fortemente voluto. Innovativa è anche l’organizzazione del bando, chiarissima con due elementi che vi sottolineo: sono indicate esattamente quali sono le tipologie di azioni che si possono finanziare e, secondo, il formulario in cui – ex ante ed ex post – si fa uno sforzo di riflessione su qual è la situazione dell’azienda, qual è lo stato della tua attuale digitalizzazione. Il vero problema dell’innovazione nelle PMI è che spesso non sanno neanche di aver bisogno di supporto. Secondo me questa colonna ex ante è veramente rivoluzionaria”.

Le prospettive della Regione e il ruolo di Unindustria

Il direttore generale, Tommaso Calabrò, si è soffermato sulla programmazione e sugli obiettivi del Dipartimento regionale di Transizione digitale:

“La Regione Calabria si è dotata di una strategia che nasce da un’attenta analisi per essere più efficace in questa transazione. Quattro le linee strategiche. La prima: sviluppo di programmi volti a rafforzare sicurezza informatica, data privacy, interoperabilità e data governance del sistema regionale digitale delle PA. La seconda: sviluppo di servizi digitali avanzati rivolti a cittadini e imprese; sostegno all’interoperabilità con gli enti locali, allo sviluppo delle competenze specialistiche digitali e alla domanda di connettività; sostegno al processo di trasformazione digitale dell’economia, integrazione delle tecnologie ICT nei processi di gestione e produttivi delle Pmi. La terza: capacità amministrativa direttamente collegata agli investimenti. La quarta: sviluppo di ecosistemi verticali, su temi di particolare interesse e di impatto trasversale”.

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ha indicato questa misura, rispetto alla programmazione strategica inerente alle politiche economiche concertate con la Regione Calabria, come la più all’avanguardia:

“Perché incentiva e accompagna le imprese per una vera e rispondente transizione digitale. Lo fa non solo consentendo l’acquisizione di sistemi digitali avanzati, ma investendo anche in formazione delle competenze digitali dell’impresa stessa. Importante per restare sul mercato, ma anche per cavalcare il cambiamento tecnologico e non subirlo”.