Violenza sulle donne, Cgil Calabria: ‘Serve una rivoluzione culturale’
Violenza di genere: la Cgil Calabria con Vaiti sottolinea l’importanza di strategie preventive e interventi post-denuncia per le vittime
25 Novembre 2024 - 11:04 | Comunicato Stampa
Numeri su numeri, finestre quotidiane di cronaca, ma anche racconti, sfoghi, lividi. La violenza sulle donne è attorno a noi, è subdola e ha più teste. Dall’ambiente familiare ai luoghi di lavoro, fino alla scuola, agli spazi di socialità, la violenza fisica, economica e psicologica degli uomini sulle donne è parte della società, ne ha permeato la cultura. Una cultura patriarcale invasiva contro la quale poco possono leggi e pene e che è da combattere a partire dalle giovani generazioni.
Un lavoro che deve vedere coinvolte tutte le istituzioni in un lavoro a più mani che aiuti non solo gli uomini a non rendersi protagonisti delle violenze ma anche le donne vittime a riconoscersi come tali, chiedendo sostegno e denunciando.
Una battaglia collettiva per il cambiamento culturale
Ma se le donne stanno cercando di cambiare le cose, di dare il giusto nome ai fenomeni e denunciare narrazioni sbagliate, non possono portare da sole il peso di questa battaglia. Contrastare la violenza di genere e chiedere alle istituzioni di intervenire non può essere una lotta esclusiva delle donne.
Servono misure ben oltre l’inasprimento delle pene e l’introduzione di strumenti come i braccialetti elettronici. Serve una vera e propria rivoluzione culturale, un profondo mutamento che coinvolga tutti.
Le istituzioni, i sindacati e le varie associazioni devono essere anelli della stessa catena in questa lotta, agendo anche nella fase successiva alla denuncia e contribuendo al reinserimento delle vittime dal punto di vista sociale e lavorativo.
Educazione e prevenzione: le basi di una società migliore
Strategico poi il ruolo della prevenzione. Da giocare a partire dalle giovani generazioni sia con il sesso femminile che con quello maschile. La violenza va riconosciuta come tale e va evitata, individuata, messa all’angolo.
Crescere future donne e futuri uomini consapevoli è parte integrante e viva di una società migliore.
Caterina Vaiti
Segretaria Confederale Cgil Calabria