Occhiuto annuncia: ‘La Calabria fuori dal commissariamento per la Sanità’

Dal dialogo con i ministeri alle riforme interne, la Regione punta a LEA in area verde e conti sotto controllo

Occhiuto auguri capodanno rai

La sanità calabrese si appresta a vivere un momento storico. Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha annunciato al Quotidiano del Sud l’uscita imminente della Calabria dal commissariamento della sanità. Questa notizia giunge dopo mesi di confronto serrato con i ministeri competenti e un intenso lavoro per restituire alla Regione la piena autonomia nella gestione del sistema sanitario.

«Siccome io sono assolutamente convinto del fatto che il commissariamento non sia una buona cosa per il Governo della sanità in Calabria – non lo dico solo io, ma più potentemente di me l’ha detto la Corte Costituzionale per almeno due sentenze sul commissariamento, una proprio riguardante la Calabria – ho lavorato nei mesi passati per ottenere dai ministeri affiancanti la possibilità di uscire dal commissariamento», ha dichiarato il Presidente Occhiuto, sottolineando quanto sia stato cruciale portare avanti un dialogo continuo con il MEF e il Ministero della Salute, puntando a ottenere una delibera del Consiglio dei Ministri che dichiari il rispetto di tutti i parametri economici e gestionali necessari.

L’uscita dal commissariamento, però, non significa automaticamente chiudere il piano di rientro; come ha chiarito lo stesso Presidente, la Calabria rimarrà in questo percorso fino a quando non si avrà la certezza di aver sistemato definitivamente i bilanci e consolidato i risultati in termini di qualità dell’assistenza.

Controllo dei conti e miglioramento dei LEA

Il primo passo che la Regione Calabria ha dovuto affrontare è stato quello di mettere in ordine i conti. Secondo Occhiuto, la Regione non sarebbe più in deficit, anche perché una parte della fiscalità aggiuntiva copre il disavanzo. Mantenere un bilancio in equilibrio risulta fondamentale non solo per rispettare i vincoli posti dallo Stato, ma soprattutto per garantire servizi sanitari più adeguati ai cittadini.

Parallelamente, si è lavorato al monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): grazie a un trend in crescita, l’obiettivo è un miglioramento sistematico delle prestazioni offerte e dei servizi a disposizione dei cittadini. Se entro il 2024 tutti gli indicatori saranno portati in area “verde”, la Calabria potrà dimostrare di aver superato le criticità che avevano giustificato il commissariamento.

Fondamentale in questo percorso è stata l’interlocuzione con il Governo: gli emendamenti proposti da Occhiuto in sede parlamentare miravano proprio a dimostrare i progressi compiuti dalla Calabria. Ora, ricevute le garanzie necessarie, il Presidente è pronto a ritirarli, poiché vi è l’impegno formale del Governo a riconoscere la fine del commissariamento con una delibera del Consiglio dei Ministri.

Conseguenze per la Calabria e prospettive future

Una delle conseguenze più significative dell’uscita dal commissariamento riguarda la piena autonomia gestionale che la Regione potrà riacquistare. Ciò significa poter pianificare interventi e progetti sanitari con maggiore libertà, utilizzando in modo più efficiente le risorse finanziarie disponibili e rispondendo più rapidamente alle esigenze del territorio.

Migliorare la qualità dei servizi per i cittadini è il traguardo primario, soprattutto in una regione che negli anni ha sofferto di carenze strutturali e organizzative. L’auspicio è che, con conti finalmente in ordine e LEA in crescita, si possa gradualmente rafforzare la rete ospedaliera e territoriale, riducendo così il fenomeno delle migrazioni sanitarie verso altre regioni. Un ulteriore passo sarà l’uscita dal piano di rientro, obiettivo perseguibile se la Calabria riuscirà a conservare bilanci equilibrati e standard di assistenza adeguati.

«Se riuscissimo con il LEA del 2024 a essere verdi su tutti e tre gli aggregati, potremmo chiedere anche l’uscita dal piano di rientro», ha dichiarato Occhiuto, evidenziando come verrebbe meno anche il secondo presupposto – oltre al commissariamento – che finora ha imposto lo stato di emergenza finanziaria e gestionale.

Fonte: Quotidiano del Sud