Spirlì, la dedica di Gratteri e la rinascita della Calabria: “Abbiamo una grande arma, la verità”
"Quando si va a votare bisogna scegliere chi può essere il più onesto, non il compare che ci deve sistemare il figlio"
03 Febbraio 2022 - 10:37 | di Pasquale Romano
Nino Spirlì si è raccontato a 360 gradi ai microfoni di CityNow. L’ex presidente f.f. della Regione Calabria, dopo un silenzio durato mesi, è tornato a parlare in occasione dell’ultima puntata di ‘Live Break’.
Spirlì non ha lesinato critiche alla politica, ricordato il proprio percorso all’interno della Cittadella e ‘allontanato’ ogni amarezza o delusione per il ticket in coppia con Occhiuto volatizzatosi dopo le votazioni.
Nelle ultime settimane, a causa della curva dei contagi che si è rialzata, il tema della scuola (Dad o non dad) è tornato centrale in Italia, Calabria compresa. Nel corso della sua presidenza, Spirlì’ si era contraddistinto per essersi mosso con rigore preferendo la chiusura degli istituti scolastici.
“La mia gestione purtroppo è coincisa con l’anno più brutto nella storia recente dell’umanità. Quando io ho chiesto il fermo di 3 settimane al mondo della scuola, molti hanno galoppato polemica contro lo Spirli ignorante. Semplicemente bisognava chiudere scuole: 25 studenti, ammassati in aule-pollaio, sono 25 famiglie. Mi attaccarono ma poi scoprimmo che un terzo dei 36 mila operatori non era vaccinato“, le parole di Spirlì.
La Calabria vuole cambiare marcia, anche per allontanare un baratro che appare più vicino. Secondo il neo vice presidente del Musaba è una in particolare l’arma da brandire per i calabresi alla ricerca del riscatto.
“La Calabria per andare avanti ha bisogno di verità, basta nascondersi dietro la menzogna. Noi calabresi abbiamo un’arma, si chiama matita copiativa. Quando si va a votare bisogna scegliere chi può essere il più vero, non il compare che ci deve sistemare il figlio. Se continueremo ad essere menzogneri non andremo mai avanti”.
Efficientare l’apparato burocratico-amministrativo sembra essere uno dei principali di Occhiuto, Spirlì ricorda le principali problematiche affrontare e ringrazia il Procuratore Gratteri per una dedica affettuosa…
“All interno del Palazzo ho trovato… il Palazzo. Noi dobbiamo capire se talvolta le colpe sono della malapolitica o a volte gravi responsabilità non siano di una occulta e potente burocrazia. E’ nebbia sporca che ingolfa la macchina amministrativa. Come si elimina ? Scegliendo sempre l’onestà.
Proprio su questo aspetto, poche ore fa ho ricevuto dal dott. Gratteri il suo ultimo libro con una dedica meravigliosa: ‘Nino ci sono loro, ma ci siamo anche noi’. E’ una dedica che mi ha commosso. Significa che si può entrare nei palazzi da onesti e uscire da onesti”.
Spirlì, nel corso di ‘Live Break’, è tornato anche sulla fiction Rai ‘La Sposa’, ambientata (ma non girata) in Calabria e già criticata duramente attraverso Faceboook.
“Gli sceneggiatori hanno un maledetto vizio quando parlano della nostra terra. Creano una storia con luoghi e ambientazione vere ma costruite con numerosi falsi storici. Negli anni ’60 le donne calabresi non venivano assolutamente vendute alle ragioni del Nord, soprattutto in Veneto.
Se vuoi costruire una storia con falsi storici fallo pure ma non gli dare una precisa connotazione ambientale. Paperino vive a Paperopoli, non a Boston o Manhattan. Questo che fa male poi è che ci deve essere sempre un ca..o di calabrese delinquente. Su 1 milione e 900 mila di calabresi sono convinto ce ne siano 1 milione e 850 mila onesti, basta raccontare sempre le stesse cose”.