Occhiuto: ‘Sulla sanità mi gioco tutto, responsabilità sia in capo al presidente’

Il neo governatore della Calabria in un’intervista a al settimanale “Riviera”

Occhiuto (7)

“Sulla sanità il prossimo governo regionale si gioca tutto. Ed è quindi giusto che la responsabilità politica di questo delicato tema sia in capo al futuro presidente. Chiederò immediatamente al governo nazionale lo stop del commissariamento, oppure che il prossimo commissario sia proprio il governatore della Regione”.

Così Roberto Occhiuto, presidente eletto della Regione Calabria, in un’intervista al settimanale “Riviera”.

“C’è una norma nazionale, già approvata grazie ad una mia iniziativa parlamentare, che consentirebbe alla Calabria di azzerare il suo debito sanitario, usufruendo di un’anticipazione di Cassa Depositi e Prestiti con interessi dell’1% e risparmiando circa 150 milioni di euro all’anno. Bene, questa strada non può essere percorsa perché nessuno conosce le reali entità dei buchi nei bilanci. E allora, la prima cosa da fare sarà quella di accertare i conti delle Asp, e per questo chiederò l’aiuto della Ragioneria generale dello Stato, in modo da poter riformare la sanità senza il macigno del debito sulle spalle. Secondo punto. Dobbiamo rilanciare la medicina del territorio. La sanità non può essere solo rete ospedaliera, bisogna avere case della salute, poliambulatori e assistenza capillare per permettere alle persone di fare accertamenti e curarsi senza ingolfare per forza gli ospedali. Servono poi assunzioni. Non abbiamo medici a sufficienza, spesso le ambulanze girano senza personale altamente qualificato in grado di intervenire tempestivamente nelle emergenze. E vogliamo assumere a tempo indeterminato, altrimenti perdiamo i nostri migliori cervelli, che preferiscono avere un posto fisso in Veneto, piuttosto che un contratto di qualche mese in Calabria. Poi dobbiamo gettare le basi per creare occupazione. Abbiamo un costo del lavoro più basso rispetto ad altre realtà territoriali ad esempio del Settentrione, usando i fondi sociali europei potremo rendere ancor più conveniente assumere in Calabria. E in questo scenario va rilanciato il turismo, che deve diventare sempre più la nostra prima industria. Abbiamo 800 chilometri di costa, bellezze naturali che il mondo ci invidia. Dobbiamo valorizzare il brand Calabria, il made in Calabria e lavorare sin da subito, è inutile farlo a ridosso dell’estate, per avere un mare pulito tutto l’anno, bloccando l’inquinamento indiscriminato e gli scarichi abusivi”.