La Calabria cresce con l’export. Gallo: ‘Non siamo secondi a nessuno. Trump? Non ci preoccupa’
L'assessore regionale soddisfatto dei dati: "Chiuso l'undicesimo trimestre consecutivo in crescita. Stiamo rivoluzionando la nostra immagine"
13 Novembre 2024 - 11:27 | di Pasquale Romano
Il rapporto sui primi sei mesi del 2024 di Bankitalia rivela dati in controtendenza nel Sud Italia, che cresce più del Nord. In particolare, volano le esportazioni in Asia con un +105,1%. Un percorso virtuoso che vede il Pil della Calabria trainato dalle esportazioni con un dato nei primi sei mesi pari al 18% netto, secondo in Italia solo alla Sardegna (18,8%).
Soprattutto verso i paesi extra UE (+40,5% complessivo), è cresciuto l’export: 105,1% in Asia e 27,1% in altri stati europei extra UE.
L’assessore Gallo: “Calabria non è più ultima, stiamo crescendo”
Prevedibile la soddisfazione dell’assessore regionale Gianluca Gallo, recordman di preferenze alle ultime elezioni e uno degli esponenti di punta dell’esecutivo guidato da Roberto Occhiuto.
“La Calabria deve scrollarsi l’immagine di ultima, perché non lo è assolutamente se non nell’immaginario. In questi anni stiamo portando avanti un’intensa attività di promozione, abbiamo rispetto di tutti ma non siamo secondi a nessuno”.
Gallo sottolinea come la capacità produttiva, la gestione dei prodotti e la biodiversità siano elementi di grande valore per la regione. Afferma inoltre che è fondamentale rafforzare la consapevolezza sul territorio e migliorare la reputazione della Calabria.
Successo continuo nonostante le sfide globali
Negli ultimi mesi, i dati positivi di Bankitalia si sommano a quelli di Svimez e Istat, indicando che la Calabria sta superando storiche criticità e problemi atavici.
“Oggi se ne accorgono Istat o Bankitalia, e questo non può che farci piacere, ma noi abbiamo appena chiuso l’undicesimo trimestre consecutivo in crescita nell’export. Da quando abbiamo iniziato l’attività nella fase post covid, per 11 trimestri i nostri numeri sono in crescita, in alcuni casi sopra il 20%. Certo, i numeri non sono stratosferici perché eravamo fanalino di coda, ma stiamo crescendo costantemente”, aggiunge Gallo ai microfoni di CityNow.
Dazi USA e le preoccupazioni per il made in Italy
Il made in Italy rischia di pagare un conto salato per la promessa elettorale del nuovo presidente USA Donald Trump di introdurre dazi del 10% sulle importazioni. Secondo le simulazioni di Prometeia, i costi aggiuntivi per il Paese potrebbero oscillare da 4 a oltre 7 miliardi di dollari, penalizzando settori chiave come la meccanica, il sistema moda e l’agroalimentare.
“Trump ci preoccupa poco. Siamo piccoli, di nicchia, abbiamo bisogno di mercati che possono pagare la nostra qualità”, commenta Gallo.
La promozione territoriale come strategia di crescita
Gallo sottolinea l’importanza di puntare sulla qualità a 360 gradi, dalla produzione alla promozione:
“Vendendo i prodotti, al contempo stiamo vendendo anche il territorio, e questo ci consente di destagionalizzare e far conoscere tutte le potenzialità della Calabria. Eventi come il Vinitaly e i tanti altri organizzati sono importanti proprio in quest’ottica, di visibilità e promozione territoriale”.