‘Cacciatori’, sulla Rai i super carabinieri in guerra contro la ‘ndrangheta
16 Gennaio 2018 - 18:45 | di Pasquale Romano
Sono cento uomini, super addestrati, capaci di sopravvivere ad un appostamento di 20 ore a 42 gradi d’estate o a -17 d’inverno. Alcuni ufficiali, la gran parte ‘soldati semplici’. Vivono sul terreno. Due soli obiettivi: catturare latitanti di ‘ndrangheta in Aspromonte e estirpare le piante di marijuana che consentono alle cosche di arricchirsi e corrompere.
Sono i Cacciatori di Calabria, corpo scelto dei carabinieri, nato nel 1991 per porre fine alla stagione dei sequestri cominciata negli Anni Settanta che coinvolse 700 persone, molte delle quali uccise dai sicari nati in quella terra arida e profumata.
Uno Squadrone schierato H24 contro quella che forse oggi è la mafia più potente, di cui dal 14 febbraio conosceremo protagonisti e metodi grazie a una serie di 4 docufilm su Raidue in seconda serata (per 4 mercoledì consecutivi).
Un progetto ambizioso, sostenuto e avallato dai vertici dell’Arma, e firmato dal regista Claudio Camarca, che nell’ultimo anno ha vissuto in Aspromonte ‘embedded’ ai Cacciatori.
“Un gruppo di uomini fantastici – racconta Camarca – che vivono per questa guerra contro l’anti-Stato e che negli anni si è guadagnato persino il timore e il rispetto delle famiglie di ‘ndrangheta che vivono pedinate da loro notte e giorno, a cui i cacciatori sbancano le case alla ricerca di un covo o arrestano i figli ricercati. Ho visto con i miei occhi boss catturati complimentarsi con loro”.
In Aspromonte sono attive 400 cosche che si spartiscono il territorio e il mercato della droga, in affari con i narcotrafficanti sudamericani per la distribuzione in Europa.
Si calcola che oggi il 75% della cocaina spacciata in Italia sia controllata dalla ‘ndrangheta, da queste famiglie, su queste montagne, Platì, San Luca, paesi e luoghi divenuti tristemente famosi negli ultimi anni. Contro queste cupole combattono i Cacciatori, a cui la Rai ha deciso di dedicare questa serie, forse anche per rispondere a una certa ‘letteratura televisiva’ che spesso sceglie i mafiosi come protagonisti (Gomorra, ma non solo).
Nelle puntate dello Squadrone Camarca racconta le giornate dei carabinieri, le missioni, gli appostamenti, i blitz con un ritmo televisivo a metà tra il documentario e la fiction più incalzante.
Si parte il 14 febbraio, ma il 12 al cinema di Vibo Valentia ci sarà una proiezione pubblica. La guerra all’anti-stato si combatte anche così.
fonte: agi.it