Bronzi di Riace, ok alle ricerche in mare: indagini per altri 4 mesi

Cosa si nasconde ancora sott'acqua? Quali tesori legati ai Bronzi? Forse il relitto di una nave. Forse un terzo, o un quarto bronzo?

Si torna in acqua, nello specchio d’acqua di Riace, in corrispondenza del punto esatto in cui 52 anni fa vennero scoperti i Bronzi di Riace.

La Soprintendenza archeologica della Calabria ha già portato a termine una prima fase di ricerche in mare per 32 giorni tra aprile e maggio. Poi – secondo quanto riportato da Sky Tg24 – la richiesta di procedere per altri 4 mesi. Segno che qualcosa è stato trovato.

L’esperto e studioso Giuseppe Braghò ha sempre dichiarato:

“Scavare, scavare, là sotto si nasconde qualcosa”.

Era il 16 agosto 1972 quando, a pochi metri sott’acqua, riaffiorarono, dopo la scoperta, le due bellissime statue greche risalenti al V secolo a. C.

Ora finalmente qualcosa si muove. Di scavi ancora non si parla, ma per la prima volta si fa sul serio, complice l’arrivo di una tranche di finanziamenti da parte della Regione Calabria, sembra dietro input del Ministero della Cultura a seguito del forte interessamento del sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni.

La Soprintendenza archeologica subacquea della Calabria – sotto la guida della dottoressa Alessandra Ghelli – ha già effettuato una serie di perlustrazioni subacquee per un periodo di 32 giorni tra fine aprile e inizio maggio. Dopo questi prime indagini, la scelta era tra fermarsi o chiedere una proroga delle ricerche.

La Capitaneria di Porto di Roccella Jonica – responsabile per la zona di Riace Marina – con un’ordinanza emessa il 19 giugno 2024 ha autorizzato l’interdizione nella zona indicata di ogni attività di transito, navigazione e pesca nel tratto di mare interessato.

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