I Bronzi di Riace guardano ai prossimi 50 anni. E non si muovono da Reggio Calabria

I guerrieri stanno bene, in arrivo novità. Il direttore del MarRc Sudano: "Ipotesi Siracusa? Si sono ricordati adesso..."


I Bronzi di Riace stanno bene: positivo il test di verifica conclusosi qualche settimana fa. Si attendono, per un’analisi più approfondita, i dati definitivi del monitoraggio durato sei mesi.

Il direttore del MarRc, Fabrizio Sudano, ospite dell’ultima puntata di ‘Live Break’ (CLICCA QUI) si è soffermato su diversi argomenti inerenti al museo, le ultime novità e gli obiettivi da raggiungere. Tra questi, Sudano ha anticipato una interessante novità, riguardante una rassegna cinematografica dedicata all’archeologia che si terrà presso il MarRc.

Impossibile non affrontare l’argomento Bronzi di Riace, non soltanto per l’importanza mondiale che rivestono i due guerrieri ma anche per le ultime notizie che li coinvolgono, ovvero il test di verifica e l’ipotesi che li vorrebbe di origine siciliana.

Sullo stato di salute dei Bronzi, Sudano rassicura: “Stanno bene, assolutamente. Il test ci è servito per avere una sicurezza maggiore da parte di chi li ha curati sin dal loro rinvenimento oltre 50 anni fa, ovvero l’Istituto Centrale del Restauro di Roma. Ci hanno rassicurato e ora aspettiamo i documenti ufficiali”.

Bronzi di Riace in salute e pronti a guardare al futuro. “Non ci siamo mai fermati. Il prossimo passo è quello di immaginare una sala Bronzi rinnovata, nell’illuminazione, nel posizionamento e nell’accoglienza. Vogliamo rendere più accessibile e appetibile la sala, da non dimenticare poi la questione sicurezza con particolare riferimento alle basi anti sismiche”, evidenzia il direttore del MarRc.

Ma i Bronzi di Riace da dove arrivano e come sono finiti nelle acque di Riace? E’ questo uno dei misteri più affascinanti, che li precede e probabilmente accompagnerà per l’eternità.

L’ultima ricerca che riguarda le statue provenienti dal mondo antico è quella condotta dal professor Rosolino Cirrincione dell’Università di Catania e dal professor Anselmo Madeddu, in collaborazione con l’Università di Ferrara, che sembra confermare una teoria avanzata anni fa dagli archeologi americani Robert Ross Holloway e Anna Margaret McCann: i Bronzi sarebbero stati originariamente assemblati in Sicilia, nella zona di Siracusa.

Sudano dimostra di non credere troppo all’ultima versione emersa.

“E’ una delle tante ipotesi che accompagna il mistero fitto che fa parte del fascino inimitabile dei Bronzi di Riace. Questa versione si basa sui racconti di persone ancora in vita, ma che ricorda di questi fatti dopo 50 anni.

Non sta a me o al Museo verificare la credibilità di queste persone, ma ai giudici e agli organi preposti. Per me contano solo i fatti e le carte, e affermano che i Bronzi sono stati scoperti da Stefano Mariottini a Riace dal 1972, questo è quello che conta.

In ogni caso -conclude Sudano- Non abbiamo problemi a dire che i Bronzi rimangono a Reggio Calabria. Questo lo posso già assicurare”.