Brogli elettorali: l’amministrazione Falcomatà era a conoscenza del ‘Sistema Castorina’?
Dalle parole dei procuratori emergono scenari ancora più allarmanti. Ci chiediamo: dentro Palazzo San Giorgio ne erano a conoscenza?
03 Marzo 2021 - 18:40 | di Vincenzo Comi
Sciatteria amministrativa, mancanza di controllo ed estrema semplificazione negli atti burocratici da parte dell’amministrazione Falcomatà.
E’ quanto emerge dalla seconda tranche delle indagini sui brogli elettorali a Reggio Calabria, effettuate dalla DIGOS di Reggio e coordinate dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Paolo Petrolo, che ha portato alle misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di cinque soggetti e di una misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un sesto.
“Ciò che è avvenuto il 20 ed il 21 settembre non è un fatto estemporaneo”, lo afferma il dott. Bombardieri nel corso della conferenza stampa di questa mattina.
Castorina, in sostanza, aveva previsto tutto, organizzando ogni minima mossa in quello che oggi viene definito ‘Sistema Castorina’. D’altronde per fare tutto ciò, si dovevano costituire tutta una serie di condizioni con partecipazioni funzionali a vantaggi personali.
Condizioni che Nino Castorina ha creato senza che nessuno dicesse niente, gli facesse rilevare nulla e senza alcun bastone fra le ruote.
CASTORINA E LA PRESA DI POTERE
Incredibile come il ‘Sistema Castorina’ nasca nel 2018 con la sostituzione d’emblée al dimissionario Marra (Castorina ha comunicato il rimpiazzo all’allora presidente del Consiglio Comunale, Demetrio Delfino, oggi assessore indagato) e conseguente ingresso e partecipazione illegittima nella Commissione Elettorale per poi ottenerne la presidenza nel 2020.
E’ chiara quindi una corresponsabilità di altri componenti dello staff di Falcomatà che dunque, con molta probabilità sapevano ed erano a conoscenza della condotta di Castorina.
L’ex componente del direttivo nazionale del PD Antonino Castorina, già arrestato nel dicembre scorso è stato quindi il regista della macchina perversa che ha fatto e continua a fare arrossire Palazzo San Giorgio per i brogli elettorali. Ciò che emerge dalle carte è il ruolo ‘indipendente’ di Antonino Castorina, autonominatosi presidente della Commissione Elettorale.
PALAZZO SAN GIORGIO ERA A CONOSCENZA DELLE CONDOTTE ILLECITE DI CASTORINA?
Di fatto Castorina ha agito con facilità ed in tutta libertà ed arroganza e non è stato contrastato da chi poteva farlo. Al contrario se qualcuno fosse intervenuto il 20 ed il 21 settembre (forse) non sarebbe successo quello che oggi raccontiamo.
Eppure il presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino era a conoscenza delle mosse di Castorina così come ne erano a conoscenza i vertici dell’amministrazione. Ci chiediamo perchè se chi aveva il dovere di intervenire allora non lo ha fatto.
L’inchiesta sui brogli andrà avanti e gli sviluppi investigativi svelleranno ancora nuovi elementi.
Intanto dentro gli uffici di Palazzo San Giorgio, tremano funzionari e dipendenti.
“Il sistema nasce nel 2018 e non è mai stato contrastato da chi poteva farlo all’interno dell’Amministrazione”, ad affermarlo è il procuratore Dominjanni.
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