Borgo Croce, ora tutti a bordo! Reggio non è quella del pulmino bruciato

Borgo Croce non si tocca. A gran voce, la città ha dimostrato vicinanza e solidarietà

Una reazione da applausi.

La comunità reggina ha, in soli sei giorni, ridato al piccolo borgo di Fiumara, un nuovo pulmino. Dopo la raccolta fondi avviata dal nostro giornale, incredibilmente in meno di una settimana, Reggio ha risposto all’atto vile del 22 agosto con 138 donazioni, raccogliendo la somma necessaria per l’acquisto di una nuova navetta.

L’idea, nata dal confronto in redazione e sviluppata dal direttore editoriale Davide Nucera, ha sin da subito raccolto il consenso dei reggini perbene. Professionisti, imprenditori, associazioni, politici e cittadini. Tutti desiderosi di offrire il proprio contributo per far comprendere che Reggio Calabria non è quella del pulmino bruciato.

Chi ha dato alle fiamme la navetta colorata sappia che Borgo Croce non può smettere di tingersi di nuovi colori. Perchè il piccolo borgo di Fiumara è entrato, pian piano, nei nostri cuori. Perchè con le sue innumerevoli iniziative ha attratto a sé numerosissimi turisti, provenienti da tutto il mondo e perchè ha conquistato con semplicità ed entusiasmo il sorriso di migliaia di bambini.

Con i suoi colori, la sua gente allegra e con sue le tante frasi in dialetto reggino, Borgo Croce ha insegnato a tutti noi che ‘volere è potere’ e che il processo di rinascita e la trasformazione del brutto in bello dipende solo da noi.

A breve verrà organizzato un evento durante il quale, simbolicamente, Reggio salirà a bordo del nuovo pulmino per dire ‘basta’ a tutti coloro che, attraverso la violenza, vogliono affossare i sogni dei tanti reggini che intendono trasformarli in realtà.

Crediamo che Reggio Calabria, attraverso azioni pacifiche di protesta e rinascita come questa, possa ancora reagire e mettere a tacere quell’accozzaglia di teste vuote che pensano di poter ancora vivere in una giungla senza regole.

In attesa di beccare i responsabili e assicurarli velocemente alla giustizia dunque, Reggio ha fatto la sua parte, nel modo giusto, tutelando, come meglio non poteva, una bella storia che tale deve rimanere.

Reggio è stanca della violenza e della distruzione. E’ stanca di atti vandalici o intimidatori. I gioielli, come Borgo Croce, e chi abita quelle zone dovrebbe saperlo, vanno tutelati.

Alla violenza di pochi è subentrata con veemenza la voglia di rinascita, vicinanza e solidarietà di molti. Perchè Borgo Croce è un simbolo di rinascita, è di tutti noi.

E non si tocca.