Bonazzoli: ‘Allenare la Reggina un sogno. E quel gol di Bergamo….’
24 Dicembre 2018 - 08:55 | di Michele Favano
Nuova vita e nuova esperienza per l’ex attaccante della Reggina Emiliano Bonazzoli, pronto a lanciarsi in questa avventura con il calcio femminile. Convinzione totale nella scelta appena fatta e l’idea di maturare esperienze per un futuro salto di qualità. Approfittando della sua presenza a “Settimana del diritto sportivo”, invitato dal suo legale di fiducia Antonio Carmine Zoccali, con il buon Emiliano abbiamo scambiato una serie di battute su passato, presente e prospettive per il futuro:
Mister Bonazzoli, innanzitutto come va?
Intanto, chiamami pure Emiliano. Va benissimo, grazie. Vengo da un mese intenso, culminato con questa nuova avventura sulla panchina del Chievo Valpo.
Dove sei stato prima?
Al di là dello Stretto, a Messina. Ho partecipato a una prestigiosa manifestazione dedicata al diritto sportivo. Ringrazio ancora il mio legale di fiducia, l’avv. Antonio Carmine Zoccali, per avermi invitato.
Dunque, ti interessa anche l’aspetto legale del mondo dello sport?
Beh, diciamo che fa sempre bene conoscere le leggi che regolano la nostra professione. In pochi giorni ho avuto la possibilità di conoscere i massimi esperti nazionali e internazionali del settore giuridico-sportivo, prendendo parte a un’appassionante simulazione processuale, brillantemente difeso dagli studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina.
Bene, tornando all’attualità, com’è nata l’opportunità di allenare una squadra di calcio femminile?
Tutto merito di una mia ex compagna di corso a Coverciano, che mi ha messo in contatto con la S.S.D. ChievoVerona Valpo. Dopo un breve colloquio, ho accettato subito perché mi è sembrata una dirigenza seria e molto professionale. Ci sarà da lavorare molto ma è una sfida intrigante e affascinante che voglio vincere. E magari, chi lo sa, un domani riuscirò anche a convincere altri miei celebri colleghi ad avvicinarsi al “calcio rosa”.
Conoscevi già il “calcio rosa”?
Ho visto qualche partita in tv. A Coverciano abbiamo assistito a qualche allenamento della Nazionale. E poi me ne hanno parlato bene tutti, a partire da Attilio Sorbi, con me al corso Uefa A, oggi collaboratore tecnico della Nazionale. È un mondo sempre meno marginale. L’interesse dei media, delle istituzioni sportive e dei grossi club italiani è in forte crescita e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: lo scorso giugno, la Nazionale si è qualificata alla Coppa del Mondo del 2019 in Francia, 20 anni dopo l’ultima esperienza delle azzurre ai Mondiali.
Che cosa cambia rispetto al calcio maschile?
Cambia la velocità atletica e di palleggio, è un calcio evidentemente meno fisico ma ha i suoi innegabili vantaggi: c’è più spazio per il talento, viene esaltato il singolo gesto tecnico. Il lancio non è quello da 60 metri però c’è visione di gioco. E niente è lasciato al caso.
Ti ha scritto qualcuno dopo che hai accettato la proposta della società clivense?
In tanti, tra i primi Claudio Ferrarese, con me all’Hellas nel 2000-2001: “Emiliano, hai fatto bene”. Il ChievoVerona Valpo, lo sottolineo, fa parte di un mio preciso percorso professionale, dopo alcune esperienze in Prima Categoria e Promozione. Ho provato a insegnare un gioco diverso, impostando una manovra ragionata, in categorie dove regna l’ansia di liberarsi del pallone.
Hai un modulo di gioco da cui parti o a cui ti ispiri?
Non proprio, preferisco valutare di volta in volta gli uomini che ho a disposizione e scegliere di conseguenza. Ma diciamo che, appunto, potendola schierare, la difesa a 3 è quella che ad oggi mi dà più garanzie per esprimere al meglio le mie idee di gioco.
E se si presentasse l’occasione di tornare al di qua dello Stretto in una nuova veste?
Allenare la Reggina? Sarebbe un sogno, accetterei subito, soprattutto per il rapporto che ho avuto e che ho tuttora con il popolo amaranto. Ma per riuscirci devo “studiare” ancora tanto.
Qualche settimana fa, il gran gol di Cristiano Ronaldo al volo contro il Manchester United ha riportato alla mente di tutti i tifosi amaranto uno tuo, altrettanto folle e meraviglioso, contro la Lazio all’Olimpico.
Uno dei miei più belli di sempre. Ci fu un grandissimo “lancio col compasso” di Mozart. Anche se la rete a cui sono più legato, e che ancora mi emoziona ricordare, è quella dello spareggio-salvezza a Bergamo. Che tempi, per me e la Reggina.
Stai seguendo il campionato che sta disputando la squadra amaranto?
Purtroppo sì, la seguo sempre, è un momento difficile ma spero si rialzi presto, per ricalcare i palcoscenici che merita.
Grazie mille Emiliano, a presto.
Grazie mille a voi e un abbraccio di cuore a tutti i tifosi amaranto.