Boccaccio, una veranda sul mare e tanta storia. Sottilaro: “Siamo una famiglia di pescatori che ama la propria terra”
27 Novembre 2017 - 11:52 | di Vincenzo Comi
Una veranda sul mare e tanta storia da raccontare. Parliamo del “Boccaccio”, il famoso ristorante del lungomare di Villa San Giovanni.
Una vera e propria istituzione in città, non solo per gli abitanti della zona nord. Chi è che non conosce il ‘Boccaccio’? C’è chi ha assaggiato i gustosi piatti del suo ristorante, chi vi ha fatto pernottare parenti o amici, grazie all’ottimo servizio alberghiero di cui dispone e chi la domenica pomeriggio, da anni, va a prendere un semplice e gustosissimo gelato.
“Boccaccio” è parte integrante dell’identità reggina, come una strada, un edificio, grazie al quale Reggio diviene la bellissima città che è.
È Aldo Sottilaro a raccontarci la storia di questo magnifico locale, proprietario della seconda generazione, che decide oggi di passare il testimone al figlio.
“La nostra avventura comincia nel 1973 in concomitanza con la costruzione del lungomare di Villa San Giovanni. Siamo una famiglia di pescatori, oltre che molto numerosa. 10 figli, 8 maschi e 2 femmine. Tra loro uno in particolare con la passione per la cucina che decide di emigrare e comincia col fare il cameriere. Col tempo è diventato un bravo chef ed è tornato qui, a Reggio Calabria, con la voglia di dare valore alla sua terra natìa attraverso la realizzazione di un ristorante”.
Valorizzare, una parola chiave, che ancora oggi, dopo 40 anni di attività, caratterizza il lavoro e l’animo del ‘Boccaccio’. Sì, perché la mission della famiglia Sottilaro non è solamente quella di accogliere il cliente attraverso un viaggio culinario che spazia dal salato al dolce.
La famiglia che da tre generazioni è a capo di uno dei più bei locali reggini punta a raccontare il territorio. Quel territorio che al Boccaccio è possibile vivere a 360°, dalla location mozzafiato ad una cucina strettamente legata ai sapori della nostra tradizione.
Il ristorante è noto per l’offerta di pesce fresco di alta qualità: “Il Boccaccio nasce proprio come ristorante di pesce. Chi veniva da noi sapeva di trovare un piatto non solo di qualità, ma che rispecchiasse alla perfezione la tradizione reggina dei pescatori”.
È proprio qui che la tradizione incontra l’innovazione. Il Boccaccio oggi non è solamente un ottimo ristorante di pesce. Grazie alle nuove generazioni, che hanno deciso di accompagnare al vecchio, il nuovo, il Boccaccio offre ai suoi clienti un menù ricco ed articolato, adatto a tutti i palati in grado di soddisfare a pieno le esigenze degli avventori.
Non solo pesce dunque, nel bellissimo locale di Cannitello, ma anche piatti a base di carne e gustose pizze da far venire l’acquolina in bocca. Il Re della casa è sempre lui, il pesce, pescato, cucinato e servito con grande amore ed attenzione ma: “Era il momento di intraprendere questo cambio generazionale – confida Aldo – dopo lo straordinario successo riscosso negli anni, è giunto il momento di lasciare spazio ai giovani, ed ora tocca a mio figlio Francesco continuare a promuovere la nostra terra, raccontandola attraverso i nostri piatti”.
Un compito non semplice, quello lasciato in eredità al giovane, ma che Francesco ha intenzione di portare avanti con orgoglio e serietà: “Fin da quando era solo un ragazzino, amava vivere e respirare l’aria di questo ambiente. Non per niente, alla giusta età, ha deciso di intraprendere il percorso alberghiero”.
Un ottimo responsabile di sala e uno chef stellato sono le chiavi del successo del Boccaccio, che con la terza generazione della famiglia Sottilaro, desidera ardentemente continuare il lavoro iniziato dal nonno molti anni fa.
“Né mai nocchieri oltrepassaro illesi”.
Così Omero nell’Odissea parlava delle insidiose acque tra Scilla e Cariddi, dove oggi si affaccia il complesso alberghiero del Boccaccio. Ampi saloni dai colori caldi vi aiuteranno ad entrare ancora di più nella storia del locale. Un’atmosfera elegante e sobria, di certo romantica, accompagnerà i vostri passi nel ristorante di Cannitello, che offre non prodotti a kilometro zero, come piace tanto promuovere oggi, ma a zero kilometri.
La vicinanza al mare è infatti un altro dei punti forti dell’istituzione reggina della cucina. Solamente 10 m separano la location dal mare pronto a far respirare ai propri ospiti la cultura e le tradizioni che da decenni rendono lo Stretto di Messina un’ambita meta turistica.