BIT 2016. Gli italiani cercano natura e parchi, tra quelli più conosciuti il Parco Nazionale della Sila
12 Febbraio 2016 - 09:28 | di Vincenzo Comi
Quasi la metà del campione è disposta anche a pagare un po’ di più per vacanze sostenibili. Il 62% ha visitato un parco naturale nazionale o regionale. Tra quelli più conosciuti il Parco Nazionale della Sila e quello del Gran Paradiso. Il 76% dichiara che per l’economia turistica di un territorio, l’attenzione all’ambiente rappresenta un fattore di crescita
Presentati oggi alla BIT 2016, Borsa Internazionale del turismo, i dati del 6 rapporto: “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”. La ricerca, realizzata da IPRMarketing e Fondazione UniVerde, è stata diffusa durante il convegno: “Il Futuro del Turismo è Sostenibile”, organizzato dalla Fondazione UniVerde, in collaborazione con la BIT e l’università Bicocca di Milano.
Il focus dello studio, dedicato alle nostre aree protette, ha rilevato che il 62% degli italiani ha visitato un parco naturale nazionale o regionale. Tra quelli più conosciuti: il Parco Nazionale della Sila (65%); il Parco Nazionale del Gran Paradiso (60%); il Parco Nazionale dello Stelvio (57%); il Parco Nazionale del Gargano (57%); Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (53%) e il Parco Nazionale delle Cinque Terre (51%). Quest’ultimo è quello più visitato (50%), seguito dal Parco del Gargano (47%) e da quello dello Stelvio (46%). Nonostante i numeri però occorrono più attenzione e promozione per l’ecoturismo nei parchi.
La conoscenza e l’esplorazione (44%) sono tra i fattori che spingono a viaggiare di più preceduti soltanto dall’arricchimento culturale (46%). A prevalere nella scelta della meta sono le bellezze storico artistiche ed eventi culturali (61%) e la natura e i paesaggi (60%).
«Gli italiani cercano natura e paesaggi – dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde – in misura uguale alle mete di arte e di cultura. L’Italia deve prendere consapevolezza del primato della biodiversità in Europa, dobbiamo valorizzarlo anche creando una rete di servizi, dalla mobilità all’ospitalità, utile a diffondere e incrementare il turismo nei nostri parchi. Le nostre ricchezze naturali meritano una promozione virtuosa così come quelle storiche, artistiche e architettoniche. Le aree protette, valorizzate in modo davvero sostenibile, possono arricchire l’offerta turistica italiana, creare occupazione in aree preziose per la salvaguardia ambientale e la prevenzione dal dissesto idrogeologico».
Gli italiani e il turismo sostenibile
Il 6 rapporto conferma la grande percentuale di italiani (74%) che conosce il turismo sostenibile come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. La maggioranza lo considera eticamente corretto. Il 60% si dichiara ottimista ed è convinto che la sensibilità per l’ecoturismo e il turismo sostenibile crescerà nei prossimi 10 anni.
Prevale anche in questa ricerca la consapevolezza (per il 48%) che esista un’emergenza in Italia sui danni che il turismo può provocare all’ambiente. Per il 58% del panel i rischi sono legati soprattutto alla cementificazione e alla speculazione edilizia. Il vincolo della sostenibilità è considerato un’opportunità di crescita per lo sviluppo economico di un’area turistica (46%) e una vera e propria necessità (41%).
Nel pianificare un soggiorno, valutando la meta, il mezzo di trasporto e la struttura da prenotare, il 53% sta attento a fare scelte che non danneggino l’ambiente. Una sensibilità cresciuta negli ultimi anni che spingerebbe il 44% a pagare tra il 10% e il 20% in più per vacanze responsabili.
Tra gli alloggi preferiti: B&B (per il 36%); albergo (per il 34%) e agriturismo (per il 31%), prenotati esclusivamente via internet (74%). Il 53% li considera “eco” per i pannelli fotovoltaici; il 31% per i sistemi di risparmio elettrico e il 27% per quelli di risparmio idrico. I viaggiatori più attenti si preoccupano che tra i servizi offerti ci sia la possibilità di fare la raccolta differenziata (34%) o quella di mangiare biologico e a km 0 (32%).
Per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, il 67% sarebbe disposto a rinunciare all’auto durante le vacanze, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno. Il 40% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze.
I turisti sostenibili sono esigenti anche sul cibo prediligendo ristoranti che prevedano nel menù prodotti provenienti da agricoltura biologica (il 46%) e a km 0 (il 54%), ma solo a parità di prezzo con quelli tradizionali. O quelli che offrono un menù vegetariano (20%) o vegano (12%, questa opzione compare per la seconda volta tra le preferenze).
«I dati mostrano – afferma Pecoraro Scanio – come negli ultimi anni gli italiani siano più attenti a viaggiare in modo responsabile. Nel turismo tradizionale prevale sempre la sistemazione in hotel ma aumenta la richiesta di sostenibilità: dall’energia rinnovabile ai menù biologici e a km zero. La necessità di avere un minimo impatto durante i propri spostamenti è testimoniata anche dalla scelta di rinunciare alla proprio auto. Anche le strutture di pernottamento diventano sempre più ecologiche. Un trend positivo che mi auguro aumenti nei prossimi anni».
Gli Italiani e l’ecoturismo
Rispetto all’ecoturismo, il 60% del panel dichiara di averne sentito parlare ed è in grado di definirlo come forma di turismo che rispetta l’ambiente e le popolazioni locali, valorizzando le risorse naturali e storico culturali di un territorio. Il 76% non ha dubbi sul dichiarare che la sostenibilità rappresenti un motore di sviluppo per l’economia del settore.
Anche in questo caso, come per il turismo sostenibile, ci si affida a internet per ottenere informazioni e pianificare il soggiorno (65%) utilizzando i motori di ricerca (61%). Ciò che spinge maggiormente a visitare un’area protetta o un parco naturale è: la presenza di percorsi gastronomici (per il 41%) o di percorsi in mare (per il 28%) e la possibilità di praticare attività sportive (per il 28%).
Il 52% sceglie di trascorrere le proprie vacanze in agriturismo; il 36% in un B&B; il 22% in albergo e il 21% in dimore storiche. Le attività preferite sono: visitare aree archeologiche e borghi storici; assaggiare prodotti enogastronomici tipici e fare escursioni con guide locali per conoscere le tradizioni del luogo. Per la prima volta, gli italiani (il 54%) dichiarano di essere attratti dalla possibilità di raggiungere il proprio itinerario utilizzando vecchie ferrovie, rese nuovamente utilizzabili a scopo turistico.