Reggio, tutto pronto per la seconda edizione della Biennale dello Stretto

Si torna ad indagare in modo critico e propositivo il tema del territorio e del Mediterraneo attraverso talk, dibattiti e mostre

Partirà il 18 settembre, sino al 14 dicembre 2024, la seconda edizione della Biennale dello Stretto, che avrà luogo tra la Calabria e la Sicilia. L’evento, sviluppato da un progetto culturale ideato dall’architetto Alfonso Femia – Mediterranei Invisibili -, torna ad indagare in modo critico e propositivo il tema del territorio e del Mediterraneo attraverso talk, dibattiti e mostre.

Con tre direttori, tra cui lo stesso Alfonso Femia insieme a Francesca Moraci e Mariangela Cama, diciannove curatori e una comunità intellettuale plurale la Biennale dello Stretto 2024 si focalizzerà nuovamente sul tema delle Tre Linee d’acqua insieme a quello delle Città del futuro, in relazione reciproca tra loro.

In uno scenario che abbraccia le situazioni locali, i nuovi programmi, l’asprezza delle condizioni climatiche tendenti sempre più agli estremi, le città come riflesso di una società eterogenea, l’architettura assume un compito enorme e possiede la potenzialità di favorire occasioni di aggregazione o segregazione per le comunità.

Il Forte Batteria Siacci di Campo Calabro avrà nuovamente un ruolo importante, con una mostra esito di una call to action e come sede parziale dei talk, distribuiti anche su Reggio Calabria e Messina in tre sessioni differenti: dal 18 al 22 settembre, il 18 e il 19 ottobre e il 13 e 14 dicembre.

Ci saranno anche tappe ‘extra’, secondo un calendario ‘in progress’, a Badolato (CZ), Parigi e Palermo, per una Biennale diffusa e fuori confini che accoglie opinioni e informazioni.

Infine, in una delle serate inaugurali verrà allestito l’evento artistico ‘Linee e ponti di luce’, una proiezione temporanea di raggi rettilinei luminosi tra Villa San Giovanni e Messina per riflettere sul rapporto tra unione e separazione, vicino e lontano.