Bancarelle Festa Madonna, fieristi agguerriti: ‘Spazi inadeguati, Falcomatà dica se ci vuole o no’

"Mostaccioli e senegalesi, così si è ridotta la Fiera a Reggio. Non ha più senso venire. Falcomatà se ne frega di noi".

Falcomatà Bancarelle

“Cu terremoti, cu guèrri e cu paci, sta festa si fici, sta festa si faci!”.

Meno sette all’appuntamento religioso più atteso in città, che unisce sacro e profano, tradizioni, devozione e cucina tipica in un grande abbraccio di folla dei reggini alla loro patrona.

Il 12 settembre iniziano i festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione. La città si prepara alla grande festa, tra eventi speciali, tra cui notte bianca, festival del gelato e villaggi del food ed eventi tradizionali, tra concerti, balli, giostre e bancarelle. In attesa della presentazione degli eventi, in programma martedì 10 settembre, è già polemica per quanto riguarda le bancarelle previste in zona Pentimele.

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A denunciare la mancanza di programmazione dell’amministrazione comunale è Salvatore Alessandria, presidente regionale ‘Fiere, Feste e Sagre’ Ana-Ugl, sul piede di guerra per la mancanza di certezze, a soli sette giorni dall’inizio della Festa patronale.

“Da tantissimi anni partecipiamo in giro per la Calabria a fiere e feste. Portiamo ricchezza ed entusiasmo in molte città e e siamo sempre stati accolti dalle varie amministrazioni con attenzione e ascolto. Dispiace dover evidenziare però, come a Reggio Calabria la situazione sia molto differente. Non abbiamo mai avuto un dialogo con il sindaco Falcomatà ma solo con l’assessore La Nucara che sta cercando in qualche modo di aiutarci ma la politica è stata sempre assente”.

In particolare i fieristi, che da anni partecipano con sacrificio e duro lavoro alle tradizionali bancarelle, lamentano e criticano gli spazi di Pentimele, non adeguati e poco sicuri.

“Siamo stanchi dell’atteggiamento riservato. Ho chiesto di bonificare l’area di Pentimele che ad oggi versa in condizioni pietose. Non abbiamo gli spazi adeguati e non ci concedono gli unici 150 metri disponibili. Quell’area, per noi fondamentale, risulta ora transennata. I miei colleghi hanno necessità di spazio, parlo di chi vende lampadari, mobili antichi, vasi e ceramiche e di tutti gli operatori che alzano il livello e la qualità della fiera. Se ci tolgono spazio, molti operatori non verranno”.

Per Alessandria, la fiera si è ridotta a bancarelle di dolciumi ed etniche.

“Mostaccioli e senegalesi, così si è ridotta la Fiera a Reggio. Che senso ha per noi venire se non partecipano gli operatori migliori che abbiamo? Quelli che attirano la gente a venire. Se la Fiera è solo fatta di dolciumi, che veniamo a fare? L’amministrazione di Reggio Calabria non ha mai considerato le nostre esigenze e le tradizioni scompariranno. A questo sindaco non gliene frega niente. Che abbia il coraggio il sindaco di dirci in faccia se ci vuole o no”.

A pochi giorni dall’inizio della fiera centinaia di operatori non sanno se parteciperanno o meno alla Festa.

“L’area è ancora transennata per lavori. Questa amministrazione non ci considera. Eppure, se veniamo, l’amministrazione dovrebbe sapere che se lavoriamo noi, lavorano anche molte altre attività. L’area di Pentimele, oltre a non essere idonea è anche insicura. L’anno scorso è caduto anche un ramo su un gazebo. Per non parlare dei topi…”.