Porto di Corigliano-Rossano, stop all’investimento di Baker Hughes: Occhiuto amareggiato

Il Governatore parla di "atteggiamento ostativo" da parte del Comune nei confronti della multinazionale


Baker Hughes, l’azienda di tecnologia al servizio dell’energia e dell’industria, operante in Italia principalmente attraverso la società Nuovo Pignone, ha comunicato di aver formalmente rinunciato alla concessione per la costruzione di un sito industriale nel porto di Corigliano-Rossano. La decisione è stata resa nota tramite un comunicato ufficiale inviato all’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.

L’azienda ha spiegato che l’incertezza sui tempi di sviluppo, dovuta a un ricorso dell’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano, ha fatto venire meno le condizioni temporali necessarie per realizzare il progetto come inizialmente concepito. La concentrazione di tutte le attività in un’unica area, la banchina, non è più realizzabile.

Baker Hughes ha espresso grande rammarico per questa decisione, nonostante l’impegno e le risorse dedicati al progetto nell’ultimo anno e mezzo, in collaborazione con le istituzioni, le parti sociali e la società civile del territorio.

In alternativa a questa mancata espansione in Calabria, Baker Hughes sta valutando soluzioni interne per garantire la continuità del proprio business e conferma gli investimenti previsti per lo stabilimento di Vibo Valentia, che vedrà un potenziamento della capacità produttiva e la realizzazione di nuove infrastrutture.

Nel comunicato, Baker Hughes riconosce l’impegno e la collaborazione offerti dalla Regione Calabria, dall’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, dalla Zes, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, da Confindustria, dalle organizzazioni sindacali e da tutti gli attori coinvolti nel progetto.

L’investimento inizialmente progettato da Baker Hughes avrebbe potuto generare 200 nuovi posti di lavoro tra Vibo Valentia e Corigliano-Rossano.

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha espresso il suo rammarico:

““Il presidente di Baker Hughes mi ha comunicato ieri pomeriggio l’intenzione di rinunciare all’investimento di 60 milioni di euro presso il porto di Corigliano Rossano: un’iniziativa che avrebbe prodotto almeno 200 posti di lavoro diretti, indotto, sviluppo, riqualificazione industriale di un intero quadrante.

I motivi sono intuibili da tutti coloro che negli ultimi mesi hanno seguito questa assurda vicenda.
Il Comune di Corigliano Rossano ha da sempre avuto un atteggiamento ostativo nei confronti di questa multinazionale che aveva deciso di scommettere sulla Calabria. Sono amareggiato, quasi sconfortato.

Sabato ero a Milano, oggi sono a Bruxelles, venerdì saró a Dublino. Incontro quotidianamente imprenditori, decisori, politici e istituzioni.

Sto facendo di tutto per attrarre investimenti, per creare opportunità, per raccontare alla comunità nazionale e internazionale una Calabria nuova, che ha voglia di crescere, di competere e di mettersi in gioco.

Qualcuno, invece – e mi piacerebbe conoscere a tal proposito l’opinione dei sempre loquaci rappresentanti dell’opposizione in Consiglio regionale -, si diletta a fare il ‘signor no’ di professione, distruggendo senza alcuna ragione ciò che altri faticosamente provano a costruire.
Un comportamento davvero incomprensibile”.