Calabria, arriva l’Azienda Zero. Occhiuto: ‘Consentirà di recuperare il Gap’

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il progetto di legge proposto dal Presidente

Consiglio Regionale Della Calabria Occhiuto

Nasce in Calabria l’Azienda Zero, ente di governance della sanità regionale calabrese. Il Consiglio regionale ha approvato nella notte, a maggioranza, il progetto di legge denominato “Azienda per il governo della sanità della Regione Calabria – Azienda Zero”.

Calabria, nasce l’Azienda Zero

La legge si pone l’obiettivo di “unificare e centralizzare in capo a un solo soggetto le funzioni di supporto alla programmazione sanitaria e socio-sanitaria nonchè di supporto al coordinamento e alla governance del Servizio sanitario regionale”.

A sostegno del provvedimento la maggioranza di centrodestra, per la quale sono intervenuti tra gli altri Giovanni Arruzzolo (Forza Italia), Francesco De Nisi (CoraggioItalia), Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), Antonio Montuoro (Fratelli d’Italia), Simona Loizzo (Lega), Giuseppe Graziano (Udc), Giacomo Crinò (Forza Azzurri). Critiche, invece, dall’opposizione di centrosinistra, con gli interventi di Amalia Bruni (Misto), Nicola Irto (Pd), Domenico Bevacqua (Pd), Raffaele Mammolliti (Pd), Davide Tavernise (M5S), e dall’opposizione di “De Magistris Presidente”, con gli interventi di Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo.

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Azienda Zero“, che non cancella le preesistenti Asp ridimensionandole, però, fortemente nelle loro funzioni, “oltre a presentare un’evidente garanzia di coordinamento e di efficienza, consente – è scritto nella relazione – una indubbia razionalizzazione delle risorse assegnate, determinando un significativo risparmio nelle spese collegate all’amministrazione del servizio sanitario, il coordinamento degli acquisti sanitari, l’omogeneizzazione delle procedure tra le aziende del servizio sanitario regionale, i cui standard saranno definiti e monitorati dal nuovo ente, e il raggiungimento di livelli di qualità, di risultato, di servizio ed efficienza, secondo le migliori pratiche”.

Tra le competenze ci sono:

  • gestione delle procedure di selezione;
  • formazione del personale, del modello assicurativo, delle infrastrutture tecnologiche informatiche;
  • dell’autorizzazione all’esercizio delle strutture sanitarie e sociosanitarie, del contenzioso, della logistica.

La legge prevede un finanziamento di 700mila euro, precisandosi che “le fonti di finanziamento sono a valere sul fondo sanitario regionale del bilancio di previsione triennale 2022-24”.

Nel testo poi si prevede che sono organi dell’Azienda il direttore generale, il collegio sindacale, il collegio di direzione: il direttore generale –  scritto nell’articolato – “è nominato dal presidente della Giunta regionale previa delibera della Giunta regionale, o dal commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, in conformità alla normativa vigente per la nomina dei direttori generali delle aziende e degli enti del Ssr”.

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Occhiuto: “Consentirà di recuperare il gap”

“Quello della creazione di un Ente di governance nella sanità calabrese – ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – è un modello già realizzato in altre regioni, ad esempio, in Veneto, nel Lazio, che è utile per svolgere in maniera centralizzata alcune funzioni che è più complesso far svolgere alle aziende sanitarie. Figuratevi in un sistema sanitario come il nostro dove il deficit di capacità amministrativa è ancora più forte nel sistema delle Aziende”.

“Non sarà – ha aggiunto Occhiuto – un’Azienda immediatamente operativa. Non vorrei ripetere l’errore che fu compiuto nel 2007. Nel testo noi proponiamo la possibilità di istituire l’Azienda che accentrerà le funzioni amministrative, facendo rimanere intonso, però, il sistema delle Aziende territoriali, ma prevedremo, invece, l’implementazione di questa Azienda attraverso atti successivi che, certo, io vorrei concordare con quelli che sono nella disponibilità e hanno la volontà di darci dei suggerimenti”.

Illustrando in Consiglio regionale il disegno di legge, il presidente ha aggiunto:

“Con ‘Azienda Zero’ mettiamo nella cassetta degli attrezzi uno strumento che consentirà di recuperare il gap di capacità amministrativa, accentrando le funzioni amministrative in alcuni ambiti. Se ci fosse l’istituto della sfiducia porrei la questione di fiducia su un tema del genere”.

Approvata, sempre a maggioranza, la proposta di legge, a firma di Filippo Mancuso (Lega) che prevede l’unificazione delle Aziende ospedaliere “Pugliese Ciaccio”, e universitaria “Mater Domini” di Catanzaro che assumono così la denominazione “Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco”.

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