Reggio, Di Tullio avvista Pesce Scorpione a Pellaro
Il Pterois volitans, specie pericolosa per l'uomo, richiede particolare attenzione e prudenza
10 Novembre 2024 - 19:00 | di Redazione
A Reggio Calabria, nelle acque di Pellaro l’avvistamento di un esemplare di Pesce Scorpione (Pterois volitans) immortalato dal fotografo subacqueo Fortunato Di Tullio. L’immagine, catturata nei fondali del mar Ionio, rappresenta un’ulteriore conferma della presenza sempre più frequente di questa specie nelle acque calabresi e italiane.
L’incontro ravvicinato con il Pesce Scorpione
La splendida fotografia scattata da Di Tullio non lascia spazio a dubbi: il pesce dalle inconfondibili pinne a ventaglio e dalle strisce bianche e marroni è ormai una realtà nei nostri mari. Sebbene la sua bellezza lo renda uno degli esemplari più affascinanti da ammirare durante le immersioni, è bene ricordare che si tratta di una specie pericolosa per l’uomo. I suoi aculei velenosi possono causare gravi reazioni, che vanno da forti dolori a difficoltà respiratorie, fino a possibili shock anafilattici nei soggetti più sensibili.
Un’invasione sempre più preoccupante
Originario delle acque dell’Indo-Pacifico, il Pesce Scorpione è arrivato nel Mar Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, complice il riscaldamento delle acque marine e il cambiamento climatico. Negli ultimi anni, sono aumentati gli avvistamenti lungo le coste calabresi, ma anche in altre regioni del sud Italia.
La sua presenza rappresenta un motivo di allerta non solo per i bagnanti, ma anche per i pescatori e i subacquei che potrebbero accidentalmente venire a contatto con gli aculei velenosi. La sua proliferazione, inoltre, ha effetti negativi sull’ecosistema marino, poiché è un vorace predatore che minaccia la biodiversità locale, riducendo la popolazione di specie autoctone.
Come proteggersi e cosa fare in caso di puntura
È fondamentale adottare alcune precauzioni quando si nuota o si pratica pesca subacquea nelle acque dove è stata confermata la presenza del Pesce Scorpione:
- Evitare ilcontatto con il pesce scoprione
- Indossare guanti protettivi durante le immersioni o la raccolta di reti da pesca.
- In caso di puntura, lavare immediatamente la ferita con acqua calda (45°) per disattivare il veleno e alleviare il dolore e successivamente recarsi al più presto in un pronto soccorso.
Un monito per il futuro
La scoperta documentata da Fortunato Di Tullio è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È essenziale che le autorità locali, insieme a biologi marini e istituzioni, monitorino con attenzione la diffusione del Pesce Scorpione nel Mediterraneo, adottando, in caso, misure preventive per preservare l’equilibrio del nostro ecosistema marino.