Autunno caldo del trasporto aereo: gli scioperi e come comportarsi in caso di ritardi e cancellazioni

Pianifichi un volo? Stai attento alle possibili cancellazioni dovute agli scioperi nel trasporto aereo. Scopri come proteggere i tuoi piani di viaggio

L’estate 2024 passerà alla storia come una delle più calde di sempre. E anche l’autunno appena iniziato potrebbe confermarsi bollente. Questa volta, però, non parliamo di temperature, bensì di problematiche legate a scioperi e possibili disservizi nel settore del trasporto aereo. Il personale di terra e di volo e le sigle sindacali sono già sul piede di guerra e il calendario delle proteste per i prossimi due mesi non lascia presagire nulla di buono per chi deve volare.

Gli scioperi di ottobre

Il mese di ottobre si aprirà con lo sciopero nazionale del giorno 11 indetto dal personale di Techno sky, responsabile della manutenzione delle infrastrutture di controllo del traffico aereo. 4 ore, dalle 13 alle 17, in cui non sono da escludere ritardi o cancellazioni di voli. Lo stesso giorno si fermeranno anche i controllori di volo ENAV di Palermo.

A fine mese, il giorno 27, toccherà ai lavoratori ENAV di Olbia incrociare le braccia per quattro ore, in concomitanza con un altro sciopero nazionale, quello del personale piloti Easyjet.

Gli scioperi di novembre

Notevoli i disagi per chi vola anche nel mese di novembre 2024. Al momento è già stato indetto per il giorno 12 uno sciopero che coinvolgerà il personale di alcuni dei più importanti scali d’Italia, Napoli e Roma compresi. Nei prossimi giorni non sono da escludere ulteriori annunci di fermata da parte delle compagnie nazionali e internazionali, ancora sul piede di guerra dopo un’estate da record per quanto riguarda disagi e disservizi per i passeggeri.

Cancellazione volo: cosa fare

Come abbiamo appena visto la situazione per chi deve volare nei prossimi mesi per lavoro o per vacanza non è certo incoraggiante. Che fare, dunque, e come chiedere il rimborso in caso di volo in ritardo di molte ore o addirittura di cancellazione del volo improvvisa? La risposta arriva dalle guide di AirHelp, società leader nel campo delle tutele per le vittime dei disservizi aerei.

La prima cosa da fare è informarsi sui propri diritti in caso di cancellazione e viaggiare consapevoli. La legge stabilisce infatti che se il volo è stato cancellato con meno di 14 giorni di anticipo e la cancellazione non è dovuta a circostanza eccezionali, al passeggero potrebbero spettare fino a 600 euro di rimborso, a seconda della lunghezza del volo pagato.

Questo per quanto riguarda i voli nell’Unione Europea in cui le tutele per chi viaggia sono decisamente maggiori. Diversa la situazione sui voli internazionali in cui spesso vengono garantiti i rimborsi soltanto per i danni causati direttamente dal disservizio.

Tre le strade per inoltrare la richiesta di risarcimento. Se la cancellazione avviene in aeroporto occorre recarsi presso lo sportello della compagnia con documenti di prenotazione, carta d’imbarco e ricevute delle spese affrontate durante l’attesa e far partire la pratica di rimborso. In alternativa è sempre possibile richiedere il risarcimento online, se il sito dell’operatore ha un form dedicato. La terza possibilità è quella di affidare la pratica agli esperti di una società specializzata nel campo dei rimborsi.

I numeri dell’estate nera del trasporto aereo

“I numeri non mentono mai” è un detto popolare e il titolo di un recente best seller, e nel caso dei dati relativi al trasporto aereo dell’estate 2024 è ancora più vero. La piattaforma specializzata Cirium in un recente studio di settore ha sottolineato come nei tre mesi estivi siano stati cancellati più di 26mila voli. I ritardi complessivi, invece, secondo l’ente di controllo Eurocontrol, hanno toccato i 16,9 milioni di minuti: il 44% in più rispetto al 2019 e addirittura il 48% in più a confronto con lo stesso periodo dello scorso anno. Il tutto con un ritardo medio per volo passato cresciuto dai 3,7 minuti del 2019 ai 5,4 minuti di questo 2024.

Le cause dei disservizi

I disservizi, di cui abbiamo appena analizzato i freddi numeri, hanno cause sistemiche decisamente complesse e difficili da risolvere. Da un lato abbiamo assistito a una stagione “pazza” per quanto riguarda le condizioni climatiche, con un giugno pessimo a livello meteorologico. E se a questo aggiungiamo la complessa situazione geo-politica attuale con i conflitti in corso che hanno reso obbligatoria la chiusura di alcune tratte possiamo dare una prima spiegazione a ritardi e cancellazioni. Dall’altro ci sono problematiche che riguardano il settore dell’aviazione civile nella sua interezza.

Il problema di fondo è che a fronte di una domanda che ha superato quella dei livelli pre-Covid, le compagnie non hanno saputo rispondere in maniera adeguata. Alcune di esse si sono ritrovate senza mezzi. Altre con velivoli alle prese con complesse manutenzioni. Altre ancora hanno annunciato nuove tratte senza avere la possibilità di coprirle in maniera adeguata.

Tutti aspetti che hanno spinto le parti in causa, dalle stesse compagnie ai fornitori di mezzi e servizi, a chiedere una nuova legislazione per un settore, quello del trasporto aereo che nei prossimi anni dovrà affrontare una sfida ulteriore: quella della mobilità sostenibile.