Autonomia e Ducale, i consiglieri leghisti replicano a Muraca: ‘Si vergogni e si dimetta’
"Consigliamo al consigliere regionale di studiare prima di lasciarsi andare ad aberrazioni giuridiche e di fare un bel bagno di umiltà". La nota dei consiglieri comunali
20 Giugno 2024 - 17:04 | Comunicato
“Leggiamo la nota con cui il consigliere regionale del Partito Democratico Sig. Giovanni Muraca, per distrarre i cittadini e spostare l’attenzione dalle nefandezze dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Falcomatà, attacca la Senatrice Minasi, parlando addirittura di un vero “delitto” commesso, tra gli altri, anche da lei ai danni del Sud con il voto sull’autonomia differenziata, e di cui, perciò, lei dovrebbe vergognarsi”.
Lo hanno scritto, in una nota di replica i consiglieri comunali della Lega De Biasi, Minicuci, Caridi, Cardia e Neri.
“Consigliamo a Muraca di prendere i libri in mano e, se riesce, di studiare un pochino prima di lasciarsi andare ad aberrazioni giuridiche e di fare un bel bagno di umiltà insieme ai suoi “danti causa” politici, perché qui, in realtà, gli unici a doversi vergognare, per la loro faccia di bronzo, sono proprio Muraca, il sindaco Falcomatà e l’intero partito democratico, che ancora, dopo aver fatto sprofondare la città in un baratro di degrado, luridume e arretratezza e averne, per l’ennesima volta, sporcato il nome e l’immagine agli occhi dell’Italia intera con le vicende balzate alla cronaca nazionale relative all’inchiesta Ducale, hanno pure il coraggio di parlare e lanciare accuse, anziché chiedere scusa ai cittadini o scegliere la via del silenzio, prima di mettersi definitivamente da parte.
L’unica scelta giusta che Falcomatà può e deve fare, in questo momento, lo ribadiamo, è dimettersi. Così da liberare finalmente la città dalla morsa di immobilismo, incuria e inchieste in cui è stretta da quando lui la governa. Evitando così il Commissariamento della Città, che è un’ipotesi da scongiurare e che invece Muraca, il primo cittadino e il PD sembrano volere che si realizzi ad ogni costo Si dimetta, lo faccia per i reggini, se non vuole farlo per la propria dignità! Forse potrà così anche recuperare un briciolo di rispetto da parte degli stessi cittadini onesti che lo hanno votato e che probabilmente si sono resi conto del loro grande errore. Addirittura, invece, il Sindaco si è anche concesso il lusso di procedere a una nuova nomina per rimpinguare il suo staff, come se l’inefficienza e inettitudine dimostrate finora da lui e dalla sua Giunta avessero bisogno di un nuovo contributo! Non si calcolano più le ingenti somme spese per nomine di staff, anziché per garantire i servizi essenziali.
Il consigliere regionale Muraca dovrebbe, poi, sapere che non esiste solo la verità giudiziaria, che noi per primi attendiamo, da garantisti quali siamo, ma esiste anche la verità storica e, soprattutto, la morale: la famosa questione morale di cui la sinistra pretende di portare la bandiera e che invece Muraca, Falcomatá e company hanno messo sotto i piedi e che tirano fuori a convenienza. I fatti emersi dall’inchiesta Ducale dovrebbero, in tal senso, far riflettere. Comportamenti come quelli emersi dall’inchiesta potranno anche non incarnare ipotesi di reato, ma certamente incarnano azioni moralmente ripugnanti e totalmente da censurare. Dovrebbe perciò Muraca per primo suggerire al suo collega Pd di farsi da parte, anche nel rispetto del partito e delle tante donne e uomini che ci credono ancora, anziché difenderlo lanciando accuse sciocche e vuote contro la Senatrice Minasi e la Lega, per scelte politiche che vengono giudicate ben prima di vederne i risultati alla prova dei fatti. I cittadini, d’altronde, sapranno ben giudicare da soli, e anzi le sue parole li aiuteranno a capire qual è la cosa giusta da scegliere non appena sarà finalmente possibile tornare a esercitare il voto democratico. Ma probabilmente è proprio questa la paura che tiene ancora Falcomatà incollato alla sua poltrona! Si vergogni e si dimetta, senza perdere altro tempo inutile, passerà alla storia come il Sindaco che ha portato la Città al disastro e che non ha mosso un dito per evitare il Commissariamento del popolo reggino”.