Autonomia differenziata, Versace: “No al criterio della spesa storica”

"Metodo del Governo rischia di compromettere unità nazionale"

Versace Consiglio

Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, è intervenuto al convegno “Causa ed effetti dell’autonomia differenziata – cosa cambia in Calabria, nel Sud, in Italia”, organizzato dall’università Mediterranea presso il Salone delle Conferenze del Dipartimento DiGiES.

«Non ci convince l’autonomia differenziata basata sulla spesa storica, né ci tranquillizza il metodo intrapreso dal Governo per portare a termine un’operazione che rischia di compromettere, definitivamente, l’unità nazionale».

Questo il pensiero di Carmelo Verace che, nel corso del suo intervento, ha riconosciuto «le responsabilità ed il fallimento politico amministrativo e dirigenziale degli ultimi 20 anni, riassunto bene nel sostegno “tout court” del Governatore Roberto Occhiuto al “Ddl Calderoli”, escludendo ogni dibattito ed i necessari approfondimenti».

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«Di cosa dovremmo discutere – si è domandato – se i Lep sono stati già inseriti nella Finanziaria? Tecnicamente, fra pseudo commissioni e commissari, dovremmo liquidare una faccenda che affonda le proprie radici nel 2001. Non credo che questa riforma possa andare avanti».
Per questo, Versace ha chiesto uno scatto di reni ai parlamentari calabresi affinché «vengano garantiti i diritti e le garanzie dei nostri concittadini».

«In questa fase – ha aggiunto – sono più preoccupato per l’incapacità della Regione Calabria di spendere i fondi europei o perché qualcuno, nei vari dibattiti, torna ad agitare lo spettro delle gabbie salariali».

Quindi, il sindaco metropolitano facente funzioni ha offerto un altro spunto di riflessione: «C’è un ddl depositato da ormai molti anni e che parla di autonomia dell’Area metropolitana dello Stretto. Secondo me, dovremmo riprendere quel progetto per ridare dignità ai nostri territori. A livello costituzionale, ci sarebbe la possibilità di raggiungere l’autonomia che serve a mettere in rete i servizi fra le due sponde di Reggio e Messina».

«Questa – ha concluso Versace – non vuole essere affatto una provocazione, ma una necessità di fronte ad una Regione che, ancora una volta e costantemente, continua a guardare agli interessi dell’area che si estende da Catanzaro in sù».