Autonomia differenziata, Minasi: “Basta disinformazione. Cosa non si fa per un voto in più”

"Autonomia Differenziata introdotta nella Costituzione oltre 20 anni fa proprio dalla sinistra che oggi fa finta di non ricordare e smentisce se stessa"

Minasi Parlamento

«Cosa non si fa per qualche voto in più! Anche nascondere spudoratamente la realtà, smentendo se stessi, pur di attaccare il Governo e tirare acqua al proprio mulino! Gli esponenti Pd dovrebbero vergognarsi delle loro dichiarazioni e ricordare come stanno le cose, invece di nascondersi dietro menzogne strumentali».

Inizia così una durissima nota della Senatrice della Lega, Tilde Minasi, che ha ad oggetto la riforma sull’autonomia differenziata in discussione in Senato.

La Senatrice prende spunto, in particolare, dalle parole del segretario regionale del Pd, il Senatore Nicola Irto, che, intervenuto in Aula, ha criticato aspramente la normativa elaborata dal ministro Calderoli, ancora una volta accusando la Lega – e un Governo a suo dire succube – di voler depredare il Sud a favore del Nord.

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Minasi: “Bisogna cogliere la sfida”

«Bisogna ristabilire la verità – afferma la Senatrice – che non è quella che il Partito Democratico spande urbi et orbi, presentandosi come il paladino dei diritti del Sud!

Intanto l’Autonomia Differenziata non è qualcosa che noi della Lega abbiamo tirato fuori dal cilindro con chissà quali reconditi interessi nordcentrici, ma è stata introdotta nella Costituzione oltre 20 anni fa proprio dalla sinistra, cioè da quella sinistra che oggi fa finta di non ricordare e smentisce se stessa per pura ideologia.

E’ stato, infatti, a suo tempo – ricorda Minasi – il “progetto D’Alema” a ispirare la modifica del Titolo V e prevedere la possibilità per le Regioni di chiedere e ottenere “forme e condizioni particolari di autonomia”, modifica approvata poi con referendum, per il quale tanti sindaci proprio del centro-sinistra e il Governo stesso di centro-sinistra avevano costituito numerosi comitati per il sì!

Ora, dunque, con che faccia si scagliano contro la loro stessa riforma, che attende dal 2001 di essere attuata, e contro un governo che sta semplicemente provvedendo a renderla operativa? Vedere oggi i parlamentari dell’opposizione stracciarsi le vesti per demonizzare norme che loro, la loro parte politica, i loro partiti avevano deciso, è ipocrita ed è una presa in giro dei loro stessi elettori!

“Detto questo – continua la Senatrice – respingo al mittente anche le accuse sul fatto che il Governo starebbe depredando il Sud a beneficio del Nord. Anche questa è una falsità sotto ogni punto di vista.

Basta ricordare ancora una volta che, negli ultimi decenni, nessun Governo, prima di questo, e innanzitutto quelli a trazione Pd, ha fatto per il Sud quanto abbiamo fatto e stiamo facendo noi, con milioni di euro di investimenti in Infrastrutture, agevolazioni fiscali, aiuti alle famiglie. Quanto all’Autonomia differenziata, poi – dice ancora Minasi – le Regioni saranno libere di chiederla e chi non lo fa non avrà ripercussioni”.

I cittadini potranno potenziare il loro controllo sulla spesa pubblica e le Regioni potranno valorizzare le loro peculiarità, il tutto senza sperequazioni, grazie ai Lep, cioè i servizi minimi che lo Stato deve fornire in modo uniforme in tutto il Paese per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini, e al fondo di perequazione, che fa sì che nessuna Regione possa ricevere meno risorse a seguito del trasferimento di competenze dallo Stato ad un’altra in una data materia.

“La Calabria non deve temere nulla”

“La Calabria, in particolare, non deve temere nulla, viste le risorse, umane e naturali, che ha a disposizione. Avrà anzi così l’opportunità di mettere davvero a frutto tutte le sue potenzialità e farle esplodere una volta per tutte, riducendo finalmente i divari con gli altri territori, generati dal centralismo, e trattenendo quei giovani che dolorosamente abbandonano la loro terra, di cui strumentalmente ha parlato il Senatore Irto e per i quali noi stiamo invece lavorando seriamente.

Mi sento pertanto di esortare la mia Regione e quelle del Sud a partecipare attivamente a questo processo, che è già iniziato: non partecipare significherebbe infatti restare indietro e perdere una grossissima opportunità di sviluppo.

Altro che misura per depredare e indebolire il Meridione a favore del Nord! Il punto, e la sfida, è, piuttosto, un altro: se i nostri territori sapranno cogliere questa grande opportunità.

Chi tra i partiti si oppone lo fa perché sa di non essere all’altezza di un compito che lo inchioderebbe a una responsabilizzazione a cui non è abituato e vuole nascondere questa sua incapacità. O perché non ha fiducia nei cittadini. Io invece credo fortemente nelle nostre capacità e competenze, che sapremo finalmente sfruttare al meglio!

E chiudo rivolgendomi ai calabresi: non credete a coloro che agitano dinanzi ai vostri occhi questa riforma come uno spauracchio di cui avere il terrore! Semplicemente conclude la Senatrice – non vogliono farvi vedere la realtà, una realtà in cui crescerà la vostra forza di cittadini e saranno, invece, smascherate le loro magagne e incapacità. Oltre che la loro memoria corta!”.