Reggio Capitale della cultura: botta e risposta del sindaco con la giuria

Prima la richiesta di chiarimenti sulla parte economico-finanziaria del dossier, poi la risposta di Falcomatà

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Si è svolta ieri l’audizione di Reggio Calabria candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027, un momento decisivo per la città. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha presentato la visione culturale e identitaria di Reggio, rispondendo alle osservazioni della giuria composta da Andrea Rebaglio, Veronica Di Quattro e Luca Galassi.

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Veronica Di Quattro: “Ho sentito l’odore di casa”

Nel suo intervento, Veronica Di Quattro, siciliana, ha espresso emozione nel sentire parlare di una terra così vicina alla sua:

“Ho sentito l’odore di casa. Abbiamo in mezzo solo il mare, che ci divide ed al tempo stesso unisce. Il vostro dossier è carico di amore e di una grande proiezione nell’aver riconquistato l’eredità dei padri. In questo siete riusciti benissimo. Il patrimonio culturale è estremamente stratificato, ma quali sono le azioni affinché la proposta culturale possa sopravvivere al 2027 e guardare al futuro?”.

La replica di Falcomatà: “Reggio è diventata destinazione”

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha risposto sottolineando il percorso di trasformazione della città:

“Dieci anni fa non saremmo stati in grado di presentare questa candidatura. La nostra non è una realtà industriale, quindi per guardare al futuro abbiamo dovuto guardare al passato: la storia che scrive il futuro. In questi anni Reggio non è più solo un punto di passaggio, ma è diventata una destinazione. Con il riconoscimento di Capitale della Cultura possiamo attualizzare il nostro messaggio e rendere sostenibile questa visione nel tempo.”

Falcomatà ha poi evidenziato come gli stanziamenti fissi e una programmazione culturale strutturata garantiscano la continuità delle iniziative, attirando un flusso turistico costante.

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Andrea Rebaglio: “Quali sono le risorse economiche a supporto del progetto?”

Rebaglio ha puntato l’attenzione sugli aspetti economico-finanziari del dossier:

“La parte economica del dossier è molto stringata e fa riferimento sostanzialmente all’ipotetico milione di euro del premio. Non si menzionano i poderosi investimenti di 250 milioni di euro né gli 8,4 milioni di euro già stanziati per il 2027. Il dossier mi aveva preoccupato, ma la presentazione di oggi è stata convincente. Tuttavia, nel documento questi elementi non erano chiari. Il quadro economico finanziario era ancora in fase di definizione?”.

Falcomatà: “Abbiamo raccontato il senso della candidatura”

Il primo cittadino ha risposto spiegando la strategia dietro la redazione del dossier:

“In parte il dossier era ancora in evoluzione, in parte volevamo raccontare il senso della candidatura e i nostri luoghi, più che focalizzarci sui numeri, che abbiamo preferito illustrare in sede di audizione. Pensate che 121 milioni di euro sono destinati alla realizzazione del Museo del Mare, un progetto concreto che sarà completato proprio nel 2027”.

Falcomatà ha poi parlato della riqualificazione dell’ex cinema Orchidea, un bene confiscato alla criminalità che diventerà un teatro per i giovani e uno spazio per la cultura nelle periferie.

“Abbiamo mostrato soprattutto il centro storico, ma la nostra città è bella tutta. Con gli investimenti stiamo ricucendo le periferie, trasformandole in veri spazi urbani. La città è pronta ad accogliere ciò che verrà grazie alle sue 360 strutture ricettive attive e lo stesso faranno anche i comuni limitrofi”.

Rebaglio ha, però, ribattuto al primo cittadino, cercando di farlo entrare nel merito degli investimenti in programma per la città dello Stretto, con un appunto:

“Nell’ottica del bando del ministero si presenta un calendario di iniziative che hanno un costo e si vede anche come arrivano i soldi per coprire questi costi, nel dossier presentato e in quello che avete detto ci sono due scenari molto diversi. Nel dossier non sono state esplicitate queste cose”.

Il sindaco ha ribadito:

“Quello che abbiamo presentato è un dossier cresciuto nel corso del tempo. ci sono degli investimenti ordinari e, dopo l’arrivo in finale, già con atti amministrativi sia del comune, che della metro city, così come il museo, l’archivio di stato e la camera di commercio, è cresciuto. Un dossier in crescendo, grazie a partner privati che potrebbero aggiungersi”.

Luca Galassi: “Ho percepito un forte senso di riscatto”

Il membro della giuria Luca Galassi ha raccontato la sua esperienza personale con Reggio Calabria:

“Sono stato a Reggio sei anni fa, ho visto i Bronzi, e la città sta cambiando. Mi ha colpito in particolare il ragionamento sul suo ruolo di crocevia culturale, con il riferimento alla Magna Grecia. Come intendete valorizzarlo?”,

Falcomatà: “Vogliamo lanciare un messaggio universale”

Il sindaco ha concluso sottolineando l’obiettivo profondo della candidatura:

“Abbiamo costruito un dossier che non si limitasse a elencare le nostre bellezze e il nostro patrimonio storico, artistico e archeologico. Volevamo dare un messaggio attuale. Sentiamo il peso della responsabilità di questa candidatura, perché la cultura è un linguaggio universale che unisce le persone. La cultura porta benessere e bellezza, nel senso greco del termine: autentico e vero. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare”.

Un progetto in continua crescita

L’audizione ha restituito l’immagine di una Reggio Calabria ambiziosa e determinata. Il dossier si è arricchito nel tempo, grazie al supporto delle istituzioni e dei privati. La città si presenta con una solida base economica e una visione culturale che guarda oltre il 2027.

Ora la parola passa alla giuria, ma una cosa è chiara: Reggio Calabria è pronta a diventare Capitale Italiana della Cultura 2027.

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