‘Atto quarto’, assolti due coniugi ‘perchè il fatto non sussiste’. I legali: ‘Significativa portata del verdetto assolutorio’
La sentenza assolutoria fa seguito alla decisione già resa durante la fase cautelare dal Tribunale della libertà che, sin dal principio, aveva revocato a entrambi gli arresti domiciliari
18 Aprile 2025 - 17:15 | Comunicato

Il Gup distrettuale locale in esito al giudizio abbreviato del processo “Atto quarto” ha assolto con formula piena Caterina Belfiore ed Ernesto Barbaro “perché il fatto non sussiste”.
Ai due coniugi, assistiti dagli avvocati Pier Paolo Emanuele e Alessandra Toscano, già nella precedente sede di Riesame erano stati esclusi gli indizi relativi alla condotta di ricettazione. Tuttavia, Caterina Belfiore ed Ernesto Barbaro erano stati comunque rinviati a giudizio per favoreggiamento reale, sulla scorta delle sopravvenute dichiarazioni del neo-collaboratore di giustizia Davide Bilardi e di un altro indagato, in seguito non rinviato a giudizio.
In sede di discussione gli avvocati Emanuele e Toscano hanno ampiamente argomentato in merito alla inattendibilità, intrinseca ed estrinseca, delle suddette dichiarazioni accusatorie rese a carico dei coniugi, oltre a ribadire la inutilizzabilità nei loro riguardi delle intercettazioni eseguite nel presente procedimento penale.
La sentenza assolutoria della giornata di ieri fa seguito alla decisione già resa durante la fase cautelare dal Tribunale della libertà di Reggio Calabria che, sin dal principio dell’indagine, aveva revocato a entrambi gli arresti domiciliari disposti nel mese di ottobre del 2023.
“In attesa delle motivazioni della sentenza – hanno dichiarato gli avvocati Pier Paolo Emanuele e Alessandra Toscano – deve sin d’ora prendersi atto della significativa portata del verdetto assolutorio pronunciato nei confronti di Caterina Belfiore ed Ernesto Barbaro, nell’ambito di un processo penale così centrale e complesso quale è quello nel quale sono rimasti coinvolti”.
