Aspromonte, prosegue percorso riconoscimento Unesco per Valle Infernale
Prosegue l'incessante lavoro di tutela del patrimonio
22 Gennaio 2020 - 15:55 | Comunicato
Prosegue il percorso verso il riconoscimento della Riserva di Valle Infernale nel Sito Seriale UNESCO, “Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”, rete internazionale che attualmente protegge l’integrità di 78 foreste vetuste di 12 Paesi europei.
Il 14 gennaio scorso a Vienna, sotto il coordinamento dell’Ufficio Federale per le Foreste svizzero, si è svolto l’incontro tecnico conclusivo per estendere il Sito seriale delle faggete vetuste Unesco e durante l’incontro sono stati messi a punto gli ultimi aspetti del dossier di candidatura che a breve sarà firmato a Parigi dagli Ambasciatori UNESCO. Si apre così formalmente l’ultima fase di valutazione da parte dell’IUCN e del Comitato Unesco WH necessaria all’iscrizione delle nuove faggete vetuste nel sito seriale Patrimonio dell’Umanità.
L’estensione prevede l’entrata nella rete attuale, composta da 10 faggete italiane iscritte al Patrimonio dell’Umanità, di due Riserve naturali dello Stato gestite dai Carabinieri Forestali – Raggruppamento Biodiversità tra cui la Valle Infernale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte. L’unicità della rete protetta delle faggete vetuste sta nel tutelare, in un progetto coordinato di scala continentale, i processi biologici ed ecologici unici che contraddistinguono gli esempi meglio conservati di faggete ad elevata naturalità nella più ampia diversità di ambienti a scala europea. In Italia il coordinamento del dossier è stato svolto dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in sinergia col Ministero dell’Ambiente e con la consulenza scientifica dei Professori Gianluca Piovesan ed Alfredo Di Filippo dell’Università della Tuscia (DAFNE).
“Attraverso l’estensione della Rete e il coinvolgimento della riserva di Valle Infernale, potremo rafforzare le azioni di conservazione di un habitat forestale strategico per la nostra Area Protetta e, contemporaneamente, ampliare le numerose attività internazionali che vedono il Parco dell’Aspromonte protagonista” ha spiegato Antonino Siclari Responsabile della Biodiversità del Parco. Si tratta di una rete unica strategica per rispondere agli obiettivi di Agenda 2030 innanzitutto per conservare la biodiversità e mitigare i cambiamenti climatici.
“Il Parco dell’Aspromonte – ha dichiarato il Vice Presidente Domenico Creazzo – prosegue nel suo eccellente lavoro di tutela del patrimonio naturalistico e ambientale con continui riconoscimenti su scala internazionale che ci rendono orgogliosi. Proteggere e valorizzare il nostro territorio, con particolare attenzione ad una biodiversità che, costantemente, ci regala nuove scoperte da tutelare e nuove idee da sviluppare e declinare in programmazione e iniziative scientifiche”.
“Con questa espansione in Aspromonte – afferma Gianluca Piovesan, docente di Pianificazione ecologica del territorio forestale – la rete delle faggete vetuste dell’Unesco racchiude ora una settore rilevante dell’hotspot mediterraneo. Nei rifugi glaciali della Calabria, infatti, ancora oggi si rinvengono ecosistemi di elevata integrità e biodiversità dove grazie al regime di protezione in atto, le foreste stanno rispondendo molto bene al riscaldamento ”.