Arresto a Villa per reati su minori, Marziale: ‘Grazie alla madre che si è accorta dei comportamenti del figlio’
Arrestato un 37enne per reati contro minorenni. Il Garante Marziale: “Genitori fondamentali per vigilare e prevenire”.
27 Novembre 2024 - 09:59 | Comunicato Stampa
«Si deve ad una madre la scoperta di un giro di prostituzione minorile, violenza sessuale aggravata e cessione di sostanze stupefacenti. È una madre ad essersi accorta degli atteggiamenti strani del figlio e ciò dovrebbe costituire la norma»:
Così dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, a seguito dell’arresto di un 37enne a Villa San Giovanni, accusato di reati contro minorenni.
Il monito ai genitori: responsabilità e vigilanza
«I genitori sono la prima comunità educante, di socializzazione dei figli. Sono responsabili di essi fino al compimento dei 18 anni», sottolinea Marziale.
Il Garante richiama all’importanza di un ruolo attivo da parte delle famiglie, invitandole a monitorare il comportamento dei figli e ad intervenire in caso di segnali di disagio.
«Nessuno, più di madri e padri, può accorgersi di mutamenti caratteriali o disagi nei ragazzi. Lo Stato non può rovistare nella stanzetta dei ragazzi o controllare i loro strumenti tecnologici. Questo compito spetta ai genitori, che devono vigilare anche sui contenuti delle piattaforme tecnologiche, spesso esca di pedofili e malintenzionati».
La famiglia come primo avamposto della società
Marziale, docente di sociologia dell’educazione e della famiglia presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, sottolinea il ruolo fondamentale della famiglia:
«La famiglia è avamposto della società e dello Stato e deve essere non solo sorvegliante, ma anche esemplare negli atteggiamenti, che educano più delle teorie. Il permissivismo toglie ai genitori autorevolezza, portando i figli a finire in situazioni drammatiche».
La giustizia per i minori
«È d’obbligo ricordare che chiunque è innocente fino a prova contraria», precisa Marziale, aggiungendo però che:
«Davanti a prove certe, chi si macchia di reati contro i minori deve essere condannato senza attenuanti di sorta. Lo Stato deve prima aiutare le famiglie e solo dopo preoccuparsi del recupero dei delinquenti».