Arresto Gallo, astuta strategia e soldi ‘sporchi’: così ha comprato la Reggina

Le indagini hanno svelato il sistematico ricorso all'omesso versamento dell'Iva, presupposto sul quale Gallo ampliava la Reggina

Luca Gallo Reggina

La Reggina dell’era Gallo è andata avanti grazie a soldi ‘sporchi’. Denaro derivante dai mancati versamenti Iva di alcune società dell’ormai ex presidente amaranto.

E’ questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dalla documentazione che ha portato Luca Gallo, oggi agli arresti domiciliari per autoriciclaggio e omesso versamento dell’Iva.

Emerge un via vai di bonifici ed assegni circolari tra società che portano e hanno come destinazione finale il conto della Reggina. L’intento di Gallo era, secondo gli inquirenti, quello di celare al fisco parte degli obblighi Iva.

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In particolare, dalle carte, vengono attenzionate tre società: la “M&G Multiservizi”, la “M&G Service” e la “M&G Company” che insieme sono servite a ‘rinforzare’ le casse del club amaranto.

Tutto ha inizio nel gennaio del 2019 quando la “M&G Multiservizi” sborsa 356.376,46 mila euro con assegni circolari per la totale acquisizione della “Club Amaranto” di Mimmo, Demetrio e Giuseppe Praticò.

Proprio quei 356 mila euro sono il frutto, secondo gli inquirenti, del mancato versamento dell’Iva per l’anno 2017. Il fisco non riuscirà a rintracciare quell’importo poichè la “M&G Multiservizi” non presenta i bilanci.

“La mancata presentazione del bilancio della M&G Multiservizi per l’anno di imposta 2019 impediva l’individuazione delle quote della Club Amaranto nell’attivo dello stato patrimoniale, dunque ogni indicazione sul danaro impiegato per acquistarle e sull’origine illecita dello stesso”.

Tramite lo stesso ‘giochetto’ sono state poi acquisite anche le quote della Reggina 1914 s.r.l. sempre da parte della M&G Multiservizi con interposizione della Club Amaranto nonchè il ‘ramo d’azienda sportiva per l’attività del gioco del calcio’ della fallita Reggina Calcio s.p.a., questa volta attraverso l’interposizione della Reggina 1914.

Anche in questo caso, scrive il GIP dott.ssa Marzano “La mancata presentazione del bilancio della M&G Multiservizi per l’anno di imposta 2019 e 2020 impediva l’individuazione nell’attivo dello stato patrimoniale della voce ‘crediti da finanziamento verso terzi’ e dunque di ogni individuazione sul denaro trasferito e sull’origine illecita dello stesso”.

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Dagli approfondimenti investigativi emergono dunque flussi finanziari effettuati all’interno della galassia di società facenti tutte capo a Gallo dai quali sono emerse numerose condotte illecite che portano ai reati di auto riciclaggio e omissioni di versamenti Iva.

Per concludere, il modus operandi di Gallo era destinato unicamente al conseguimento di ingenti profitti mediante il ricorso alla commissione di una serie indiscriminata di delitti finalizzati ad evadere le tasse.

“Per fare ciò – si legge nell’ordinanza di misura cautelare – Gallo si avvaleva della strumentale amministrazione di una serie di società di capitali, a cui seguiva parallelamente l’indiscriminato e disinvolto ricorso a operazioni finanziarie, inizialmente non emerse per omesso deposito dei bilanci, volto ad ostacolare la provenienza illecita del denaro conseguito mediante la commissione di reiterati delitti”.

Gli inquirenti dunque non hanno fatto altro che seguire i flussi finanziari nonchè il percorso del denaro.

E’ con questi profitti quindi, conseguiti tramite condotte illecite, che Gallo ha comprato la Reggina.