Politica in Calabria, inizio 2021 ‘da brividi’. UDC e centrodestra al tappeto

Stagione politica tutt'altro che entusiasmante per il centrodestra. Tre arresti alla Cittadella negli ultimi dodici mesi

Tallini Talarico Creazzo

Un anno maledetto per la politica di casa nostra. Un anno segnato da disgrazie e da vicende giudiziarie che non aiutano la politica a riavvicinarsi alla gente. Certo, occorrerà attendere il corso della giustizia, avere fiducia nella magistratura, e magari sperare che le cose non sono come sembravano.

L’ENNESIMA TEGOLA SULLA CITTADELLA

Intanto però una nuova tegola si è abbattuta sulla giunta regionale con l’arresto dell’assessore al Bilancio Franco Talarico, segretario regionale dell’Udc calabrese. L’ex presidente del Consiglio regionale degli anni di Giuseppe Scopelliti è stato posto ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Basso profilo” della Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri rischiando di trascinare, anche a causa delle accuse addebitategli, il partito dello scudocrociato nel baratro.

Basta pensare che nel calderone ci è finito anche il segretario nazionale Lorenzo Cesa che si è immediatamente dimesso dalla carica.

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Insomma l’Udc rischia di implodere proprio a poco tempo di distanza dalle elezioni regionali, fissate per l’11 di aprile. E se si pensa al risultato di un anno fa, quando con quasi il 7% delle preferenze portò a Palazzo Campanella due consiglieri eletti, che valsero anche l’assessorato pesante in capo a Talarico, la cosa diventa ancora più grottesca.

C’è da dire che i problemi dell’Udc vennero subito a galla a pochi mesi di distanza dalla vittoria del centrodestra. A Reggio non si possono dimenticare le defezioni di diversi personaggi, così come non si può non ricordare lo strappo tra Luigi Fedele, allora vice coordinatore regionale, e proprio i vertici nazionali, Cesa in testa, per la mancata condivisione dei nuovi assetti organizzativi.

Uno strappo che incrinò anche i rapporti con lo stesso Talarico che restituì al mittente le accuse di essere stato premiato con la nomina assessorile pur avendo alle spalle una serie di insuccessi personali.

Ma la fragilità territoriale dell’Udc si fece evidente con la mancata partecipazione dello scudocrociato alle elezioni del Comune di Reggio Calabria, se non con qualche candidato piazzato qua e là. E proprio dopo la sconfitta del centrodestra in riva allo Stretto neanche il deputato Francesco Cannizzaro rinunciò a qualche stoccata nei confronti di Talarico, reo per il coordinatore provinciale forzista di non essersi impegnato troppo nella competizione.

Insomma, proprio mentre la macchina per la composizione delle liste per la nuova tornata elettorale si era rimessa in moto, è arrivato forse il colpo fatale per l’Udc.

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Ma a soffrirne, probabilmente, non sarà soltanto lo scudocrociato, ma l’intero centrodestra la cui stagione politica alla guida della Calabria è tutt’altro che entusiasmante.

Basta ricordare la vicenda del neo eletto Domenico Creazzo (FdI) arrestato nell’ambito dell’operazione Eyphemos, o il pesantissimo arresto dell’allora presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini (a cui sono stati poi revocati i domiciliari) per parlare di un anno da dimenticare sul versante politico giudiziario.

L’arresto di Talarico, insomma, complica in qualche modo gli obiettivi che si è prefisso il centrodestra, consegnando forse definitivamente ai libri di storia l’Udc.+

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