Area dello Stretto, la visione di Rotary e Lions al servizio di Reggio e Messina

Una visione comune in grado di elevare il livello di benessere delle città grazie alle potenzialità che esistono innanzitutto in campo turistico


Un confronto a più voci, di alto livello istituzionale, sul futuro dell’area dello Stretto nello scenario post-coronavirus. A promuoverlo (e realizzarlo in forma “digitale” in diretta social per le note restrizioni dovute al Covid-19) sono stati il Rotary Reggio Calabria e il Lions Reggio CalabriaCittà del Mediterraneo” animati dalla volontà di ragionare sul futuro dell’integrazione tra le città dirimpettaie.

Il dato saliente emerso dal dibattito è stata la volontà di portare avanti un’idea condivisa di sviluppo economico e sociale: una visione comune in grado di elevare il livello di benessere delle città grazie alle potenzialità che esistono innanzitutto in campo turistico.

I lavori, moderati dal dirigente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto Corrado Savasta, sono stati aperti dalla presidente del Rotary Reggio Calabria, Dina Porpiglia, che ha ricordato:

“‘Il Rotary connette il mondo’ è il nostro motto dell’anno, e proprio l’esperienza della pandemia ci ha fatto capire quanto siano importanti le connessioni. Il mondo si è ritrovato a fronteggiare un problema comune che solo attraverso una programmazione condivisa può essere risolto. Occorre focalizzare l’attenzione su un territorio ampio accomunato da problemi e necessità di concretizzare politiche di crescita che possono avere successo solo attraverso l’azione comune”.

Da parte sua, il presidente del Lions Reggio Calabria “Città del Mediterraneo”, Vincenzo Romeo, ha affermato:

“L’area integrata dello Stretto rappresenta da sempre una sfida strategica per il Sud, ma ancor di più identitaria nelle more di un processo di storicizzazione che deve vedere sinergiche le due aree metropolitane di Reggio Calabria e Messina, e può renderle complementari nella strutturazione di servizi e azioni territoriali. Il sistema portuale è l’asse prioritario sul quale costruire questo percorso”.

Di particolare rilievo la partecipazione del presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Mario Mega, che ha chiarito come “l’individuazione delle funzioni che dovranno svolgere i porti di Reggio Calabria e di Villa San Giovanni è dirimente rispetto alle scelte di infrastrutturazione e non può prescindere dai programmi di sviluppo già avviati dalle rispettive amministrazioni comunali. Appare sempre più sensata soprattutto la scelta dell’individuazione di un nuovo porto che costituisca l’hub di riferimento sulla costa calabrese per il traffico dei mezzi pesanti e delle autovetture destinati alle lunghe percorrenze. Questo consentirebbe di riqualificare gli scali attuali a supporto del traffico crocieristico e dei pendolari con interventi finalizzati ad aumentare la qualità dell’accoglienza facilitando il collegamento con i nodi ferroviari e l’aeroporto”.

Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha ribadito la “massima condivisione delle scelte con l’Authority in un quadro di piena sinergia istituzionale. Il Comune e la Città metropolitana, nell’ambito delle nuove infrastrutture finanziate dal MIT, ha proposto la riqualificazione del quartiere Candeloro, in coerenza coi lavori del waterfront che stanno per terminare e la realizzazione del Museo del mare finanziata coi CIS”.

In questo quadro, ha sottolineato il primo cittadino, “occorre riqualificare in chiave turistica diportistica il porto di Reggio” e, su altro versante, “accelerare sulla nomina del presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, in modo da condividere le scelte di sviluppo di tutta l’area metropolitana”.

Ai lavori ha preso parte anche l’assessore ai Trasporti della Regione Calabria, Domenica Catalfamo, secondo cui “occorre recuperare il tempo perso ed avviare ogni azione utile per condurre positivamente i finanziamenti sui porti di Reggio e Villa, realizzando tutte le iniziative atte a migliorare la conurbazione tra le due sponde, incrementando servizi e qualità. Uno di questi strumenti sarà l’istituzione del Bacino dello Stretto”.

Ai lavori hanno contribuito anche due dei componenti del Comitato di gestione della Port Authority. Per Domenico Battaglia “questo lembo d’Italia ha numeri incredibili: un territorio di 1.200.000 abitanti, due parchi nazionali, un patrimonio artistico e culturale millenario, il traffico passeggeri maggiore d’Italia. Il nostro compito sarà di tradurre tutto questo in occasione di sviluppo e di lavoro. Occorre riconsiderare il fronte mare di competenza calabrese e decongestionare Villa San Giovanni spostando il porto a Bolano”.

Da parte sua, Alberto Porcelli ha sollecitato “la soluzione ideale per un’integrazione tra porto e aeroporto, il quale necessariamente, per essere considerato degno di questo nome, dovrà essere rimodulato con la creazione di nuovi e più efficienti servizi che permettano all’utenza reggina, messinese e turistica raggiungere le destinazioni nel più breve tempo possibile. Inoltre lo sviluppo della diportistica permetterà di mantenere e incrementare i livelli occupazionali”.

Il presidente della Fondazione Mediterranea, Vincenzo Vitale, ha ribadito “la contrarietà al trasferimento dell’approdo dei Tir a Pentimele ritenendo preferibile la soluzione dello spostamento degli approdi a Bolano”.

Vitale ha rilanciato la necessità di “istituire la metromare tra le due sponde anche con una più ampia apertura agli operatori del mercato”, sollecitando poi la necessità di “delineare i rapporti tra le autorità portuali dello Stretto e di Gioia Tauro, accelerare sulla Zes, rafforzare la blu economy anche in chiave turistica e marinara”.