Anassilaos: viaggio nella poesia ebraica e israeliana


La Festa della Poesia Mediterranea e delle Minoranza Linguistiche organizzata dall’Associazione Anassilaos, si è conclusa con la serata dedicata alla poesia ebraica e in particolare alla poesia contemporanea israeliana. L’Italia è stata la principale culla della poesia post biblica, a partire dall’VIII secolo, durante il quale in Puglia fiorirono i primi esempi di poesia sinagogale, fino all’inizio del Novecento, quando questa vasta e lunga storia si concluse con i sonetti del rabbino e studioso Vittorio Castiglioni.

Queste furono le composizioni conclusive che vedono la produzione letteraria ebraica spostare il proprio centro in Palestina. A introdurre questo tema è stata la dott. Daniela Scuncia cedendo poi la parola alla dott. Filomena Tosi sulla questione della poesia israeliana dagli albori del XX secolo, circa. Una carrellata di immagini: fin dai primi coloni,  e ancora Gerusalemme e Israele declinate nei paesaggi d’oro della pietra e del deserto, e suoni con le poesie elaborate come canzoni.

Un racconto denso di emozioni e di grandi poeti come Chaim Bialik, Shmuel Yosef Agnon e il suo nuovo stile biblico premio Nobel nel ’66 insieme a Nelly Sachs; la poetessa Hannah Szenes e la sua vita votata a salvarne delle altre e finita prima dei suoi 23 anni dopo la tortura e la fucilazione; e ancora Yehuda Amicai colui che portò l’ebraico colloquiale nella poesia israeliana e cantò con delicatezza e ironia l’amore, la città di Gerusalemme, la sua terra. Figure straordinarie che hanno saputo tradurre in ricchezza linguistica e letteraria una condizione di profonda sofferenza collettiva offrendo anche ragioni di speranza. La dott. Tosi ha sottolineato l’apporto della musica alla diffusione della poesia israeliana, quale peculiarità della lingua semitica come l’ebraico, la cui caratteristica importante è la radice.

La radice è un morfema composto da tre o quattro consonanti (di solito tre). Da tali radici vengono derivate parole (vocaboli e verbi) riconducibili ad uno stesso campo semantico. Inoltre, la radice, modificata da prefissi, da suffissi e adeguatamente vocalizzata, assume significati diversi, e questo tipo di struttura rende la lingua facilmente modulabile oralmente e dal cantillare dei testi biblici al cantare dei versi poetici il passo si fa breve.

Anche la città di Reggio Calabria ha portato il suo contributo alla cultura, anche grazie alla stamperia d’avanguardia di Avraham ben Garton che già nel 1475, a soli vent’anni dall’invenzione dei caratteri mobili di Gutemberg, aveva pubblicato il Commentario al Pentateuco di Shelom ben Yshaq, oggi in possesso della biblioteca di Parma, nonostante la disponibilità al trasferimento di questo importantissimo documento presso la biblioteca cittadina Pietro De Nava.

La poesia diventa sempre più uno strumento per diffondere la pace e la conoscenza tra i popoli, per scoprirci uguali nella nostra umanità nonostante le diversità culturali. È su queste basi che si fonda la Festa della Poesia Mediterranea e delle Minoranze Linguistiche promossa dall’Associazione Anassilaos, una esperienza che è solo l’inizio di un percorso di scambio e di scoperta dei diversi paesi del Mare Nostro, nostro nel senso che appartiene a tutti noi.