Capitale Cultura 2027, che beffa! Pordenone (FdI) vince: scelta politica o carenza del dossier reggino?

In molti, a pochi minuti dalla proclamazione, contestano il dato finale. Quali i motivi che hanno spinto la giuria a scegliere Pordenone?

proclamazione capitale della cultura

Che peccato, che amarezza e che delusione. Reggio Calabria, insieme alle altre numerose finaliste, superate da Pordenone.

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La nostra città perde un’occasione. Una grande opportunità che avrebbe permesso di rialzare la testa, di attrarre a sé centinaia di migliaia di turisti, di intraprendere un percorso virtuoso, mirato alla rinascita, dopo anni di alti e bassi, di luci e ombre.

Reggio Calabria, nella corsa a ‘Capitale italiana della Cultura 2027‘ si ferma al palo. Ed esce dalla Sala Spadolini del Ministero della Cultura a testa bassa, battuta dal piccolo Comune di poco più di 52.000 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.

Nella competizione e nell’attribuzione del riconoscimento ha pesato, in primis, e non poco, il famoso dossier che ciascuna città candidata ha presentato alla giuria. Non a caso infatti il Ministro Giuli ha esordito così nella motivazione che ha decretato Pordenone ‘Capitale della Cultura 2027’:

“Il dossier propone un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo capace di coniugare tradizione e contemporaneità. L’approccio strategico mira a rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive e partecipazione attiva della comunità”.

E ancora.

“La strategia di investimento è solida e coerente con gli obiettivi. Il dossier soddisfa gli indicatori del bando, il giudizio è eccellente”.

In sostanza, secondo la giuria presieduta da Davide Maria Desario, l’amministrazione di Pordenone ha presentato un progetto impeccabile.

Capitale della cultura 2027, Reggio perde una grande occasione: il dossier era carente?

Ci chiediamo, allora, alla luce della motivazione basata quasi esclusivamente sulla qualità del dossier e dopo il ‘botta e risposta’ tra il primo cittadino Giuseppe Falcomatà e la giuria, in occasione dell’audizione di qualche settimana fa, quanto può aver inciso, la falla evidenziata dalla giuria in merito al piano economico-finanziario?

Ricordiamo come il 27 febbraio, la Commissione giudicante aveva richiesto al sindaco Falcomatà, dopo l’eccellente performance della delegazione reggina, delucidazioni in merito al piano economico.

“La parte economica del dossier è molto stringata…Non si menzionano i poderosi investimenti di 250 milioni di euro né gli 8,4 milioni di euro già stanziati per il 2027. Il dossier mi aveva preoccupato…nel documento questi elementi non erano chiari. Il quadro economico finanziario era ancora in fase di definizione?”.

Queste le puntualizzazioni della giuria alle quali il sindaco Falcomatà ha prontamente risposto:

“Il dossier era ancora in evoluzione – ha replicato il sindaco di Reggio – in parte volevamo raccontare il senso della candidatura e i nostri luoghi, più che focalizzarci sui numeri…”.

Falcomatà avrebbe forse potuto preparare meglio il contenuto del dossier nella parte economica finanziaria? Magari coinvolgendo meglio gli uffici e i settori di competenza per ottimizzare il piano d’azione economico all’interno dell’importante documento? Avremmo forse vinto, se avessimo presentato un dossier inappuntabile? Domande che oggi, alla luce del risultato e della batosta, i reggini sollevano, più che giustamente.

Pordenone Capitale Cultura 2027: sindaco di FdI e fratello Ministro

C’è poi un’ulteriore aspetto, prettamente politico. Una riflessione che pone l’accento sul peso che un’amministrazione può avere nel corso di una competizione, il cui esito dovrebbe essere, sulla carta, fuori dai giochi della politica.

Sono dati che vanno evidenziati. E che molti disconoscono. Notizie che messe in fila però, anche in questo caso, alimentano dubbi.

Non è un mistero infatti che il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani è un esponente politico legato a un’area di Fratelli di Italia, stesso partito di Giorgia Meloni. Il fratello del primo cittadino Ciriani poi ricopre un ruolo a dir poco autorevole nella politica italiana, essendo Luca Ciriani il ministro per i rapporti con il Parlamento del governo Meloni dal 22 ottobre 2022.

Che Pordenone possa aver trovato nei corridoi dei ministeri romani un canale preferenziale? Il dubbio, anche qui, appare legittimo.

E allora, alla luce di questi ragionamenti, Reggio Calabria ha perso per colpa di un dossier carente o Pordenone ha vinto perchè vicino al Governo Meloni? O il verdetto è la sintesi di entrambe le riflessioni?

Difficilmente troveremo risposte ai nostri interrogativi. Su una cosa però dovremmo essere tutti d’accordo. Reggio Calabria avrebbe meritato, più di tutte le altre, l’ambito riconoscimento.

Se guardiamo al territorio, alla sua straordinaria varietà e vastità, alla sua storia ed alle sue innumerevoli bellezze, la città di Reggio, rispetto alle antagoniste, non ha eguali. Ma ad essere giudicata, ahinoi, non è stata la città ma il dossier presentato.

Termina così dunque la corsa di Reggio Calabria che, lo ricordiamo, non potrà piú partecipare per i prossimi due anni. Pordenone vince. Tutte le altre perdono. Non rimane che prenderne atto.

Fine.

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