Allarme CABS, specie a rischio nella zona del Pantano di Saline
17 Gennaio 2018 - 21:35 | di Eva Curatola
Riceviamo e pubblichiamo – Il CABS lancia l’allarme su attività di caccia abusiva all’interno del Pantano di Saline Joniche, unica zona umida della provincia di Reggio Calabria.
“Riceviamo di continuo segnalazioni da parte di privati cittadini riguardanti attività venatoria e bracconaggio esercitati nelle prime ore del giorno in questa zona umida”.
Non si tratta certo di una novità, dal momento che il bracconaggio è una piaga diffusa e dilagante in ogni parte della provincia. Basti pensare alla strage silenziosa delle specie protette, in particolare fringuelli, che si consuma ovunque, nel silenzio delle Istituzioni, dalla metà dello scorso mese di dicembre.
Nel caso del Pantano, però, la cosa è ancora più grave, in quanto in questo stagno sostano specie molto particolari ed anche rare, che vengono colpite sia da caccia abusiva che da uccellagione. Ed anche perché nel Pantano di Saline, stretto com’è tra la Statale 106 e la linea ferroviaria ionica, l’attività venatoria non potrebbe essere praticata, se non in violazione delle distanze minime previste dalla legge.
Il mancato rispetto delle distanze da parte dei cacciatori è un problema diffusissimo, che riguarda anche molte altre aree. Ad esempio quelle con la maggiore diffusione di abitazioni, dove la caccia non sarebbe consentita per non mettere in pericolo la pubblica incolumità. Ma chi controlla il rispetto di queste distanze minime?
Per questo il CABS invita tutti i cittadini a segnalare gli abusi alle Forze dell’Ordine, ricordando che la caccia è categoricamente vietata nel raggio di 100 metri da ogni casa (anche se non abitata con continuità) ed a meno di 50 da ogni via di comunicazione stradale e ferroviaria. E che in direzione di strade e ferrovie non si può sparare da una distanza inferiore ai 150 metri.