Dipendenze da alcol e droghe: sempre più adolescenti a rischio

"Nessuno è solo se da la possibilità all’altro di poterlo aiutare". I consigli della dott.ssa Francesca Frattima


Secondo l’osservatorio europeo sull’abuso di droghe e alcol, solo nel 2018 si registra un aumento, tra i giovani, dell’uso di sostanze. Alcol, cannabis e cocaina, rimangano tra i preferiti. Dati questi, che emergono anche sul nostro territorio italiano.

In particolare, in Italia, secondo quanto riportato dall’ Osservatorio Adolescenti di Telefono Azzurro e DoxaKids (2017), al 50,6% degli adolescenti intervistati, dagli 11 ai 19 anni, è capitato di bere alcolici; di questi il 49,9% si è ubriacato almeno una volta.

Inoltre, sembra sempre più raro il consumo che si ferma ad una sola sostanza: il fenomeno del poli-abuso sta divenendo sempre più comune e vede gli adolescenti italiani (anche sotto i 16 anni) come capofila in Europa (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, 2014). Come sottolineato dal Dipartimento Politiche Antidroga (2013), emerge negli adolescenti italiani una tendenza all’uso contemporaneo, all’interno di una stessa occasione – ad esempio una serata in discoteca – di più droghe e quasi costantemente di alcol.

Leggi anche

POLI – ABUSO

Per cercare di comprendere meglio, perché il poli-abuso sia sempre più comune e popolare tra gli adolescenti, diversi ricercatori si sono orientati ad esaminare il ruolo che il disagio psicologico, può esercitare sull’assunzione di queste sostanze. A tal proposito, il legame tra la depressione e l’uso di alcol appare particolarmente forte negli adolescenti più giovani (soprattutto adolescenti femmine), anche quando sono presi in considerazione altri fattori come problemi comportamentali e  svantaggio economico. Depressione e ansia sono invece associati  all’uso di tabacco, di cannabis, e sostanze inalanti mentre l’ansia da sola sembra essere un forte predittore dell’abuso di alcol. Il  disagio psicologico però, non è l’unica causa   incentivante il consumo di droga o alcol.

Infatti, i giovani usano spesso queste sostanze per sperimentare sensazioni di piacere e per sentirsi a proprio agio e per sperimentare maggiore disinibizione nel trascorrere una serata con i coetanei. Di fronte ad un insuccesso scolastico o ad una lite familiare, per fare qualcosa di diverso in gruppo o al contrario per non sentirsi diversi dai propri amici, per assomigliare agli adulti, per noia, curiosità o desiderio di rilassarsi, molti giovani ricorrono alle bevande alcoliche e alle droghe in generale.

Leggi anche

RISCHI PER LA SALUTE

Alcol, cannabis e altre sostanze psicoattive sono spesso un mezzo per evitare l’ansia e la paura legate al presente e al futuro. Il periodo adolescenziale rappresenta un momento difficile nella vita di ogni ragazzo, specialmente se associata  a problemi emotivi,  alla pressione  esercitata dai pari a  alla facile disponibilità di droghe e alcol.  Aspetti, questi, che rappresentano sempre  una preoccupazione per  genitori e  insegnanti, soprattutto considerando i rischi per la salute e per la sicurezza, di se stessi e degli altri, a breve o a lungo termine come:

  • la ridotta lucidità mentale;
  • il rischio di incidenti stradali;
  • sviluppo di una dipendenza (da una sola sostanza o mista).

I ragazzi infatti, non sempre sono consapevoli delle conseguenze negative determinate non soltanto dalle cosiddette droghe “pesanti”, ma anche dalle sostanze considerate “leggere” come la cannabis (peraltro maggiormente diffuse).

Tutte le sostanze psicoattive,  possono influire negativamente sul funzionamento cerebrale e  gli effetti sembrano essere tanto più gravi e significativi quanto più precoce è l’età in cui si incomincia ad usare e abusare di queste sostanze. Ricordiamo a tutti i nostri lettori, che nonostante sembri la strada più semplice per non pensare ai problemi, il consumo di droghe e alcol comporta gravi conseguenze. Se state affrontando un momento difficile o pensate di avere un problema di dipendenza, rivolgetevi a professionisti competenti in grado di potervi aiutare.

Nessuno è solo se da la possibilità all’altro di poterlo aiutare.

Fonte: dott.ssa Francesca Frattima, psicologa esperta in sessuologia clinica e terapia di coppia; scienze criminologiche e penitenziarie; grafologia. Esperta in tecniche di mindfulness in diversi ambiti.