Akragas, Deni: ‘Il nostro un campo di patate, provo vergogna, pronto a mollare’

"Abbiamo preso giocatori che hanno militato in B e in A, ci avevano garantito fossero nelle condizioni di fare la differenza, ma si sono rivelati degli ex giocatori"

Pallone Serie D

Ultimatum del patron Deni presidente dell’Akragas all’amministrazione comunale nel corso della sua conferenza stampa. Dichiarazioni riprese dai colleghi di seried24.com: “Senza un campo dignitoso, con un terreno di gioco valido, con le torri faro, non è possibile far diventare l’Akragas grande. Non si può programmare una stagione tra i professionisti senza torri faro. Il campo più vicino per fare la C è quello di Siracusa. Sarebbe una pazzia. Questo ci ha sempre contrapposto all’amministrazione comunale. Non abbiamo ricevuto nessun segnale che lasci ben sperare. Quando ho preso la squadra avevo dei sogni e degli obiettivi, con un grande settore giovanile che avesse l’obiettivo di dare un sogno ai giovani. Questo era il mio obiettivo: dare un segnale di integrazione e sociale.

A inizio anno ho detto che non avevamo mezzi finanziari per competere con società come Siracusa, Trapani e Vibonese. Ma non abbiamo nemmeno strumenti di lavoro. Vedete in che condizioni è l’Esseneto? Tutti ci dicono che questo è un campo di patate. E noi dobbiamo sopportare tutto questo. Io da agrigentino e dirigente dell’Akragas provo vergogna. Abbiamo preso giocatori che hanno giocato in B e in A, ci avevano garantito fossero nelle condizioni di fare la differenza, ma si sono rivelati degli ex giocatori. Vedo critiche a Marco Coppa, ma per me è un ottimo allenatore. Noi giochiamo e creiamo, ma non finalizziamo. La colpa non è dell’allenatore, ma di alcuni acquisti in estate. Mi assumo la responsabilità di alcuni errori, ma voglio difendere l’allenatore.

I tifosi meritano una squadra di grande dignità. L’Aragas ha un suo blasone e merita il proprio rispetto nei campionati in cui milita. Inevitabile fare delle valutazioni. Io sono venuto all’Akragas per vincere o comunque giocarmela. Nel momento in cui questo non è possibile, dico che questo sarà l’ultimo campionato che il mio gruppo farà ad Agrigento. O l’amministrazione comunale si dà una svegliata o molliamo. Vogliamo garanzie: l’anno prossimo devono essere sistemate le criticità strutturali”.